RISPARMI
SENATO:
dai capitoli
S.1.1.1. del bilancio 2015 del Senato:
Indennità parlamentare euro 40.100.000 (tutti risparmiati? Sì, secondo il nuovo art.69 Cost. Boschi/Renzi – in realtà l’articolo 40, comma 5 ultimo periodo lascia intendere che i senatori a vita e di diritto continueranno ad essere remunerati con le vecchie norme, quindi almeno 5 indennità parlamentari restano per un costo di 626.562 euro annui)
quindi si risparmiano 39.473.438 euro

S.1.1.2. del bilancio 2015 del Senato:
Diaria ed altre spese o rimborsi per lo svolgimento del mandato: euro 37.266.000 (resterà? Da 320mi la riduciamo in 100mi e diventa 11.645.626)
quindi si risparmiano 25.620.375
Il totale del risparmio nella partita uscite sarebbe quindi di 65.093.813 euro annui
Ma nel capitolo S.3.5.1 del medesimo bilancio sono segnalati 126.000.000 euro di ritenute fiscali su tutti i redditi prodotti in Senato. Secondo una dichiarazione pubblica del senatore questore, almeno 15.000.000 di queste ritenute sono operate per il versamento dei predetti emolumenti ai senatori e, quindi, lo Stato cesserà di introitarli al cessare degli emolumenti.

Secondo il questore Malan* , quindi, la partita al netto delle imposte versate si riduce a meno di 50 milioni di euro di risparmio per le casse dello Stato, derivante dalla Revisione costituzionale Renzi/Boschi. Meno di un euro a cittadino italiano (per la precisione 0,83 euro per ognuno dei 60 milioni di abitanti della penisola).

CACCIABOMBARDERI Joint Strike Fighter F-35:
Il 21 maggio 2015, Roberta Pinotti, ministra della Difesa, ha presentato il documento programmatico pluriennale per il triennio 2015-2017 che conferma la partecipazione dell’Italia al programma Joint Strike, con un budget complessivo di circa 10 miliardi di euro. Il numero di velivoli da acquistare è stato fissato a 90 unità (di cui 38 da acquisire entro il 2020). Ciò significa che ogni cittadino italiano pagherebbe 166,6 euro a testa.
Anche solo un F35 in meno consentirebbe un risparmio maggiore del Senato: 1,85 euro invece di 0,83 euro!!

*(Malan) Si tratta dello stesso senatore questore che ha dichiarato a Radio radicale (http://www.radioradicale.it/scheda/475520/intervista-a-lucio-malan-sul-ruolo-unico-dei-dipendenti-e-dei-parlamentari-della?qt-interventi_trascrizione=0) che non c’è bisogno di interpretare l’articolo 40, comma 3, ultimo periodo della Revisione Boschi/Renzi a favore dei vitalizi degli ex parlamentari, perché allo scopo di uniformare i trattamenti degli ex parlamentari ci pensa il “ruolo unico dei parlamentari” adottato dagli uffici di presidenza in parallelo all’unificazione dei ruoli dei dipendenti previsto dalla restante parte dell’articolo 40.

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