«L’approvazione da parte del Senato del complesso di emendamenti alla Costituzione vigente, in particolare ai titoli I-Parlamento e -V Le Regioni, le Province, i Comuni della Parte Seconda potrebbe passare alla storia, come un esempio di dedizione dei Senatori al supremo interesse della Nazione, come del resto sarebbe loro dovere costituzionale ex art.67 V Cost., invece che alla loro sorte personale.

Infatti hanno deciso di auto sopprimersi, senza sopprimere la Camera di cui fanno parte. Sappiamo, che non è così:  senza un intervento pesante del Governo e un atteggiamento collaborativo del Presidente del Senato all’urgenza posta dal Presidente del Consiglio dei Ministri l’approvazione definitiva sarebbe slittata all’autunno ed il testo finale, nelle votazioni con scrutinio segreto avrebbe potuto differire. Se il testo approvato dal senato dovesse corrispondere al testo finale della riforma  costituzionale, sarebbe preoccupante in quanto ci sono veri e propri svarioni, che come quello introdotto dall’art. 117, che” Spetta alle Regioni la potestà legislativa in materia di rappresentanza in Parlamento delle minoranze linguistiche   ”

Felice Besostri

Pubblicato per il suo decennale, su Odissea: “Blog di cultura, dibattito e riflessione diretto da Angelo Gaccione
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