Un mio ricordo di Padre David Turoldo

A padre Turoldo sarò sempre debitore della distinzione tra  Fede e Religione. La Fede è un modo di stare nel mondo, la religione un modo di vedere il mondo, una weltanschauung come tante altre. Questa distinzione spiega perché un ateo, come io sono, possa rispettare, collaborare e imparare dagli uomini di fede e mantenere una rispettosa distanza dalle persone religiose, anche perché credo che lo stato democratico debba essere rigorosamente laico e pertanto non privilegiare o discriminare persone, gruppi, associazioni o istituzioni per il loro carattere religioso o confessionale che sia.

Padre David è associato ad un evento, ero uno al Palazzetto dello Sport di commemorazione del golpe cileno, in cui trovò la morte il Presidente Salvador Allende l’11 di settembre 1973. Partecipavano anche la vedova del  compañero Presidente Hortensia e la figlia Isabel, che rivedrò soltanto diversi decenni dopo a Valparaiso, sede del Senato cileno, di cui fu la prima donna ad essere nominata Presidente. Mi rammarico di non aver coltivato la conoscenza, l’ho incontrato una sola volta dopo sempre con compagni latino americani. Altre cose ci avrebbero unito come l’amore per il Friuli e la sua lingua, finalmente riconosciuta come tale dalla legge n. 482 del 1999, di cui sono stato il relatore in Senato. Nel suo riconoscimento la Chiesa locale ha avuto un ruolo fondamentale pubblicando il messale in quella lingua, prima che fosse riconosciuta. In un fase particolare della mia vita avrei potuto pensare che fossi anch’io un “Fratello ateo, nobilmente pensoso, / alla ricerca di un Dio / che io non so darti, / attraversiamo insieme il deserto. / Di deserto in deserto andiamo oltre / la foresta delle fedi, / liberi e nudi verso / il Nudo Essere / e là / dove la parola muore / abbia fine il nostro cammino”.

Avremmo parlato di un altro uomo di fede come il Vescovo di San Salvador, il martire Oscar Romero, e delle parole con cui l’avevo commemorato nella Chiesa dei Gesuiti in Piazza San Fedele a Milano. Un altro punto di incontro con Padre Turoldo, che aveva stigmatizzato il silenzio della Chiesa di Roma, martirizzato sotto Giovanni Paolo II fu beatificato, un atto invano atteso da Padre David, 35 anni dopo grazie a papa Francesco, gesuita come padre Rutilio Grande, amico di Romero, assassinato nel 1977 tre anni prima di lui. Questa Iniziativa del Comune di Milano onora un suo cittadino d’adozione e del mondo. Tutti coloro che possono intervengano alle iniziative del 25 o del 29 giugno.

Felice Besostri

COMUNICATO STAMPA

UN GIARDINO PER TUROLDO

“Il Comitato di Odissea per Turoldo” è lieto di annunciare che martedì 25 giugno alle ore 15 il Comune di Milano dedicherà al religioso e poeta padre David Maria Turoldo, il giardino di Largo Corsia dei Servi alla presenza delle autorità comunali nella figura dell’assessore dottor Filippo Del Corno. L’attore Alessandro Quasimodo leggerà alcuni testi del poeta mentre il dottor Marco Garzonio del Centro Culturale Ambrosianeum ricorderà la figura di Turoldo e lo scrittore Angelo Gaccione porterà il saluto del “Comitato” che si è fatto promotore dell’iniziativa presso il Municipio.

Terminata la cerimonia della dedica con lo scoprimento della stele che porterà il nome di Turoldo, i festeggiamenti continueranno nel vicino Auditorium del tempio di San Carlo al Corso, ingresso da Corso Matteotti n. 14 (Metropolitana Rossa MM1 fermata San Babila), dove il religioso ha vissuto e operato.

Il Comitato ha previsto quattro momenti significativi così suddivisi: proiezione di un breve video con intervista al poeta; testimonianze di personalità civili, religiose e del mondo delle Associazioni; intermezzi musicali; letture poetiche.

Alla presenza dell’arcivescovo metropolita Mario Delpini e di Concetta Turoldo nipote del frate, dopo un breve saluto del priore di San Carlo al Corso, Giuseppe Zaupa, seguiranno le testimonianze di: Ermes Ronchi, scrittore e biblista, priore di San Carlo al Corso per vent’anni e discepolo di Turoldo; Renzo Salvi, docente di Storia della Televisione presso l’Accademia di Brera, già dirigente Rai Cultura; del presidente dell’Anpi provinciale di Milano Roberto Cenati, del Consigliere Nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani Carla Bianchi Iacono, figlia di Carlo Bianchi martire di Fossoli, di Anna Poz ed Elena Colonna del Fogolâr Furlan.

L’artista Giuseppe Denti, membro del Comitato, esporrà una serie di elaborazioni grafiche dedicate al volto del poeta. Numerose le adesioni giunte da tutta Italia al Comitato che ha deciso di indire una seconda giornata per sabato 29 giugno dalle ore 16 in poi, sempre presso l’Auditorium di San Carlo al Corso, per proseguire con le testimonianze, i ricordi, i momenti musicali e con l’omaggio che alcuni poeti provenienti da varie città tributeranno a Turoldo.