IL MOVIMENTO FEDERATIVO DELLE MINORANZE LINGUISTICHE CHIEDE ALLE ISTITUZIONI MAGGIORE TUTELA

dIl Movimento Federativo delle Minoranze Linguistiche-sezione arbëreshe “Nuova Arbëria”, che raggruppa amministratori, intellettuali, imprenditori, operatori scolastici e culturali delle comunità albanesi d’Italia, si è rivolto con una accorata lettera al Premier albanese, Edi Rama, per manifestargli il profondo disagio provocato nella comunità arbëreshe da continue e improvvisate visite ufficiali di esponenti e delegazioni istituzionali dello Stato albanese che si riducono a mere parate folkloristiche, ad amene escursioni vacanziere e a piacevoli soggiorni agrituristici che lasciano gli arbëreshë con i gravi problemi di sempre.

Unico lascito di queste scampagnate continue, ha sottolineato nella sua lettera il movimento NA non sono certo le questioni, mai sollevate con le autorità italiane in tavoli tecnici, che comincino ad affrontare una per una le tante emergenze di questa minoranza “tagliata” rimaste ancora tutte senza risposta, ma solo il ricordo delle tavolate conviviali e qualche onorificenza “scanderbeghiana” scandalosamente e generosamente elargita anche a personaggi di dubbia moralità.
Nella nota trasmessa alla presidenza del Consiglio della Repubblica d’Albania si sottolinea come queste continue “passerelle” di rappresentanti delle istituzioni albanesi che periodicamente percorrono in lungo e in largo l’Arbëria non hanno alcuna preoccupazione di porsi in ascolto dei bisogni reali delle nostre comunità, né tanto meno di coinvolgerei seriamente e pressantemente le istituzioni italiane con le loro gravi inadempienze.

Il Movimento Federativo delle Minoranze Linguistiche “Nuova Arberia” sottolinea come la situazione in cui versano le comunità calabro-albanesi benché riconosciute e formalmente tutelate dalla legge 482/1999 sia molto grave dal punto di vista demografico, culturale e linguistico, a oltre 20 anni dalla approvazione da parte del Parlamento italiano della stessa legge 482/1999 rischiando seriamente di scomparire perché, diversamente dalle iper-tutelate minoranze “politiche”, come le ha definite il sen.Felice Besostri, di confine, non godono in Italia di alcuna vera  tutela, né a livello nazionale, né a livello regionale.

Si chiede pertanto una urgente e improcrastinabile svolta radicale nel modo di affrontare queste vere emergenze – socio-economiche, linguistiche e culturali – anche e soprattutto nelle relazioni ufficiali tra l’Italia e l’Albania, segnalando chiaramente – cosa sinora mai successo! – nei protocolli di cooperazione scientifica e culturale tra i due Paesi l’interesse prioritario dell’Albania a vedere efficacemente tutelata la minoranza linguistica arbëreshe. Si segnala invece come la Repubblica del Kosovo abbia invece recentemente e pubblicamente manifestato a livello di contatti intergovernativi questa attenzione che è stata esplicitata direttamente al Ministro italiano degli Affari Esteri Di Maio.

Su questa scia, con proficui e importanti risultati, si è mossa invece costantemente ed efficacemente la Repubblica di Slovenia, le cui minoranze italiane, benché meno consistenti di quella arbereshe, vengono puntualmente e accuratamente tutelate con provvedimenti efficaci e straordinari dello Stato italiano: essi vanno dalla erogazione diretta di fondi per l’insegnamento della lingua slovena, alla promozione della cultura slovena, all’uso della lingua minoritaria anche nel servizio pubblico radiotelevisivo, alla assicurazione di una rappresentanza parlamentare garantita alla minoranza slovena ora in discussione con specifiche iniziative legislative.

Per non continuare a subire queste scandalosa e vergognosa“ disparità” di trattamento tra minoranze, il Movimento Federativo delle Minoranze Linguistiche “Nuova Arberia” segnala l’urgenza di discutere direttamente con il Governo albanese questi e altri aspetti decisivi per la sopravvivenza della lingua arbëreshe e della cultura albanese storicamente presente in Italia.

Il nuovo Movimento Federativo delle Minoranze Linguistiche – N.A. “Nuova Arbëria” quale movimento politico che riunisce tutte le componenti regionali della minoranza arbëreshe, intende perseguire alcuni obiettivi vitali per il bene della comunità italo-albanese, la quale anche per responsabilità soggettive oggi soffre una condizione di abbandono e di progressiva marginalizzazione sociale ed economica, perseguendo un  programma di lavoro che prevede una serie di iniziative politico-culturali da realizzare nel medio e lungo periodo e mira a produrre un nuovo processo di rivitalizzazione della nostra comunità, una nuova Rilindja (Rinascita), che non solo la sottragga alle scorribande di avventurieri e abusivi “intermediari”, ma dia anche la forza e restituisca la dignità alla nostra comunità, soprattutto alla sua parte più giovane che ha lo sguardo rivolto al futuro.