(ANSA) – ROMA, 13 SET – “Per la prima volta nella storia della nostra democrazia repubblicana un solo partito/lista, che risponde al Presidente del Consiglio ha alla portata di mano la possibilità di mettere in stato d’accusa o di minacciare di mettere in stato d’accusa il Presidente della Repubblica”. E’ uno dei passaggi della memoria che gli avvocati Felice Besostri e Angelo Iannaccone hanno depositato in Corte Costituzionale, in vista dell’udienza del 4 ottobre, a sostegno dell’ordinanza del tribunale di Torino sull’Italicum. Besostri è il coordinatore nazionale dei legali anti-Italicum, in tutto un centinaio, ed è stato già protagonista della battaglia contro il Porcellum.
Molti gli aspetti su cui si fa leva nella memoria: dal premio di maggioranza assegnato al ballottaggio senza una soglia minima di voti, al rafforzamento dei poteri del premier a discapito del Parlamento, al meccanismo che permette ai capilista di scegliersi il collegio di riferimento dopo il voto. Ma ampio spazio è dedicato all’intreccio Italicum-riforme costituzionali e alle conseguenze che vengono paventate. (segue)
BOS
13-SET-16 19:29 NNNN

Italicum: legali ‘contro’, rischi per stato accusa Presidente
(ANSA) – ROMA, 13 SET – L’articolo 90 della Costituzione sulla messa in stato d’accusa del Capo dello Stato, si precisa nel documento, “non è stato oggetto di revisione, quindi la maggioranza assoluta del Parlamento in seduta comune per la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica non è stata cambiata, ma in termini numerici sì”.
La memoria passa quindi ai numeri delle Camere e rileva che “in caso di approvazione della revisione costituzionale la maggioranza assoluta scende drasticamente, perché Camera e Senato totalizzano complessivamente 730 membri, cui si aggiungono soltanto i senatori a vita (quelli di nomina presidenziale sono ricompresi nel numero dei senatori): la maggioranza assoluta diventa di 367 voti. La lista maggioritaria della Camera dei Deputati, che corrisponda o no ad un solo partito, per raggiungere la maggioranza assoluta deve conquistare soltanto 26 voti: un obiettivo facilmente raggiungibile se si considera che la lista che abbia conquistato il 40% dei voti validi o vinto il ballottaggio avrà sicuramente degli eletti nella Circoscrizione Estero o un collegamento politico con gli eletti nei collegi uninominali, ma anche ammesso che governi in solitario è sufficiente che conquisti 26 senatori tra sindaci e consiglieri regionali, appartenenti allo stesso partito del Capo del Governo”, si sostiene nella memoria.
(ANSA).
BOS
13-SET-16 19:30 NNNN