Il ricorso del Psd’Az: la legge elettorale non tutela le minoranze linguistiche
«A differenza di quelle valdostana, sud tirolese e slovena del Friuli, la minoranza linguistica sarda è discriminata nelle disposizioni della nuova legge elettorale. L’Italicum, infatti, imponendo il superamento di soglie del 3%, di fatto preclude l’accesso alla rappresentanza dei candidati espressione della minoranza linguistica». Per questo l’associazione per la tutela dei diritti dei sardi ha presentato ricorso alla Corte d’appello di Cagliari. Le motivazioni sono state illustrate dal presidente dell’associazione, Flavio Cabitza, dal segretario del Psd’Az, Christian Solinas, dall’avvocato Felice Carlo Besostri e da Marco Meneo del Comitato per il No al Referendum costituzionale.

Besostri ha ricordato che altri ricorsi sono stati presentati in altre 19 sedi di Corte d’appello in Italia. «Le motivazioni sono 14, tra queste il mancato rispetto della legge 482 del 1989 che garantiva tutela alle minoranze linguistiche compresa quella sarda» commenta Cabitza. Solinas, infine, ha ricordato di aver presentato una mozione che impegnava il presidente Pigliaru a «tutelare in tutte le sedi le ragioni del popolo sardo». Il ricorso è stato firmato anche da Paolo Zedda (Rossomori), Mauro Pii (Unidos), Giovanni Columbu (Psd’Az) e Gesuino Muledda (Rossomori).

Fonte: La Nuova Sardegna