ANSA Notiziario Nazionale, venerdì 09 giugno 2017
L.elettorale: Besostri, contro norme TAA facemmo 22 ricorsi
L.elettorale: Besostri, contro norme TAA facemmo 22 ricorsi
 Pd usato pretesto per evitare voto su emendamento per disgiunto
    (ANSA) – ROMA, 9 GIU – “Che il regime elettorale speciale per
 la regione Trentino Alto Adige fosse incostituzionale era
 scritto a chiare lettere nei ricorsi presentati in 22 Tribunali
 italiani tra la fine del 2015 e la prima metà del 2016 dal
 gruppo degli avvocati antitalikum e sottoscritti da più di 40
 parlamentari, la maggioranza dei quali del M5S e di altri gruppi
 come l’allora SEL e ora in Sinistra Italiana e art.1-MDP ed
 anche da una deputata umbra di Civici ed Innovatori. Purtroppo
 nessuno dei giudici aditi l’ha inviato in Corte Costituzionale,
 ma si attendono le pronunce dei Tribunali di Trento e Cagliari”.
 Lo afferma in una nota l’avvocato Felice Besostri coordinatore
 degli avvocati Antitalikum del Coordinamento Democrazia
 Costituzionale.
    “Ci sono gli strumenti e le possibilità per portare subito la
 questione davanti alla Corte Costituzionale basta che giudici o
 parlamentari lo vogliano o le stesse Province Autonome di Trento
 e Bolzano. Il voto difforme dal parere del relatore è stato
 preso a pretesto dal PD per interrompere l’esame di una legge
 prima che si votassero gli emendamenti sul voto disgiunto e
 sullo sblocco delle liste. Questa legge aveva preso una
 decisione di fondo positiva, cioè un sistema proporzionale con
 sbarramento. Detto di passaggio illegittimo quello nazionale per
 il Senato. L’unica scelta politicamente legittima dopo il voto
 referendario del 4 dicembre e la sentenza n. 35/2017 della Corte
 Costituzionale. Il PD è consapevole che non può vincere le
 elezioni senza truccarle in anticipo con abnormi premi di
 maggioranza, voti congiunti e il volume di fuoco mediatico per
 il voto utile. La legge può riprendere il suo iter parlamentare
 se il PD lo vuole, ma Renzi non vuole una legge elettorale,
 costituzionale o incostituzionale che sia, se non si vota
 subito. Peccato che lo scioglimento anticipato del Parlamento
 sia una prerogativa del Capo dello Stato e solo sua ai sensi
 dell’art. 88 della Costituzione”.(ANSA).
      BSA
 09-GIU-17 15:48 NNN
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AskaNews, venerdì 09 giugno 2017
L.elettorale, Besostri: inciampo voto pretesto Pd per stop esame
L.elettorale, Besostri: inciampo voto pretesto Pd per stop esame L.elettorale, Besostri: inciampo voto pretesto Pd per stop esame “Prima che si votassero modifiche su voto disgiunto e sblocco liste”
Roma, 9 giu. (askanews) – “Il voto difforme dal parere del
relatore” dell’emendamento alla legge elettorale a firma
Biancofiore “è stato preso a pretesto dal PD per interrompere
l’esame di una legge prima che si votassero gli emendamenti sul
voto disgiunto e sullo sblocco delle liste”. Lo ha dichiarato
l’avvocato Felice Besostri, coordinatore degli avvocati
anti-Italicum del Coordinamento Democrazia Costituzionale.
“Questa legge aveva  preso una decisione di fondo positiva, cioè
un sistema proporzionale con sbarramento – ha proseguito Besostri
-. Detto di passaggio illegittimo quello nazionale per il Senato.
L’unica scelta politicamente legittima dopo il voto referendario
del 4 dicembre e la sentenza n. 35/2017 della Corte
Costituzionale. Il PD è consapevole che non può vincere le
elezioni senza truccarle in anticipo con abnormi premi di
maggioranza, voti congiunti e il  volume di fuoco mediatico per
il voto utile. La legge può riprendere il suo iter parlamentare
se il PD lo vuole, ma Renzi non vuole una legge elettorale,
costituzionale o incostituzionale  che sia, se non si vota
subito. Peccato che lo scioglimento anticipato del Parlamento sia
una prerogativa del Capo dello Stato e solo sua ai sensi
dell’art. 88 Cost…”.
 pol-njb 20170609T155103Z
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AGI, mercoledì 07 giugno 2017
== L.elettorale: tensioni su patto, una giornata sull’ottovolante (2)=
(AGI) – Roma, 7 giu. – C’e’ chi teme che la mossa grillina sia
 propedeutica di uno strappo finale, ma nel Movimento 5 stelle
 chi ha negoziato con i dem e FI conferma l’intesa. “Abbiamo
 respinto anche l’avvocato Besostri che ci ripete che il testo
 e’ anticostituzionale… Non possiamo rispondere per tutti,
 neanche per i senatori ma si va avanti”, sottolinea un
 esponente grillino. Se Renzi non nasconde l’irritazione (“Ci
 sarebbe da arrabbiarsi”) e ripete che non ci sono alternative
 al ‘patto’, Berlusconi resta alla finestra. Domani rispondera’
 ad Angelo Panebianco dalle pagine del ‘Corriere’. Il professore
 in un’editoriale ha attaccato la legge elettorale in
 discussione (“porterebbe alla dissoluzione della democrazia”)
 dando la colpa proprio al Cavaliere. L’ex premier respinge le
 accuse, difende il sistema tedesco ‘puro’, ribadisce di voler
 puntare all’unita’ del centrodestra. Berlusconi ai suoi ripete
 di aver previsto il passo indietro del Movimento 5 stelle ma
 non si muove di un centimetro dall’accordo siglato: “noi saremo
 coerenti”. “Con Grillo perdiamo altro tempo”, si sfoga Salvini.
 Alternativa popolare, invece, mira a far saltare il banco da
 qui a domenica. Provando a far accrescere le tensioni tra i
 sottoscrittori del patto. La battaglia sara’ sui voti segreti e
 il numero dei franchi tiratori sulle pregiudiziali e’ un chiaro
 segnale che la partita sulla legge elettorale e’ ancora aperta.
 La consapevolezza nel Pd e’ che se salta l’intesa difficilmente
 si potra’ andare al voto anticipato. (AGI)
 Gil
 071922 GIU 17
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