«La Procura della Repubblica di Napoli ha chiesto alla Camera l’autorizzazione all’arresto del deputato PdL, Marco Milanese definito indifferentemente come “braccio destro” o “consigliere politico” del Ministro Tremonti, senza chiarezza se questo rapporto fosse di fatto o formalizzato: in altre parole retribuito. L’accertamento delle sue malefatte attira l’attenzione, ma non ho visto reazioni di scandalo al fatto in sé, cioè che un parlamentare fosse imbricato con il potere esecutivo. Uno scandalo anche se Marco Milanese fosse un esempio di virtù civiche: preclaro esempio del paradosso democratico secondo Saint Just, per cui la democrazia richiede dai molti le virtù, che sono di pochi.
Oddio quando tutti i parlamentari sono nominati, invece che eletti, non ci si dovrebbe scandalizzare troppo. Speriamo nella Corte d’Appello di Milano o nei referendum per cancellare premio di maggioranza e liste bloccate. Tuttavia, a ciascuno il suo, la divisione dei poteri imporrebbe che un magistrato non possa candidarsi mentre è in servizio, almeno nella sua circoscrizione di Corte d’Appello, né che giudici ordinari, amministrativi o contabili finiscano nei gabinetti o negli uffici legislativi dei ministeri o che monopolizzino i più importanti uffici del Ministero della Giustizia. E’ bene che scoppino gli scandali, ma se siamo capaci di imparare la lezione e di porre gli opportuni rimedi.