La UIL e la CGIL e i compagni della CISL dovranno valutare con attenzione i risultati elettorali e nello spirito del 1891 valutare quali rapporti instaurare con un partito UNITARIO dei Lavoratori italiani, che nacque 130 anni fa a GENOVA e che cessò di esistere nel 1921, tanto che nelle elezioni del 1924, quelle vinte dal fascismo si presentò tripartita in PSU, PSI e PCdI.

Felice Besostri


Palazzi del potere incapaci di leggere la sofferenza del Paese

di Pierpaolo Bombardieri |

Non si comprende questa continua incapacità della politica nel leggere la sofferenza del Paese. Eppure a dicembre siamo finanche scesi in piazza per accendere l’attenzione su un grave stato di diffuso disagio in corso, allertando che i mesi successivi sarebbero stati ancora più complicati. Poi è arrivata questa maledetta guerra, che ha spento innocenti vite e che ha ulteriormente aggravato la condizione sociale ed economica in Europa. Come fa la politica a non accorgersi della gravitá della crisi? Era anche stata abbondantemente avvisata e sollecitata da noi che le piazze e le persone le frequentiamo ogni giorno.

Insoddisfatti per le ultime misure del Governo, piu simili a mancette che a risposte, siamo sconcertati dall’assenza di contenuti di questa campagna elettorale che fa di Dimartino, Colapesce e Fabri Fibra (“Propaganda…”) artisti profetici.
Politica e partiti insistono nella lotteria delle promesse su temi spesso sganciati dalla sofferenza del Paese, talvolta ignorando la percorribilità dei provvedimenti e, purtroppo, senza una visione ai prossimi anni.
E d’altronde non è una casualità se il partito degli astenuti sia ormai stabilmente al primo posto nella classifica delle scelte degli elettori. Un segnale, questo, di malcontento delle persone dinanzi ad una politica evidentemente sorda.

Di più lavoro, dignitoso e sicuro, non vi è traccia. Vale lo stesso per un’idea solida di welfare e di un fisco equo come leva di trasparenza per ridurre i divari e per portare avanti chi è rimasto più indietro. Non si avverte una strategia sul rilancio delle infrastrutture materiali e immateriali, così come la grande sfida delle pari opportunità imperniata sul gender gap che si vince offrendo intanto servizi adeguati e degni di un Paese avanzato. Intanto, i più giovani si vedono costretti ad arrancare nell’impostare un progetto di vita e gli anziani fanno da welfare familiare e bancomat statale, dov’è la politica?

Un Paese sfiancato e disilluso merita concretezza, serietà e sensibilità sociale. Nei nostri Congressi continueremo ad ascoltare donne e uomini, giovani e chi ha meno voce, a parlare con loro e a lanciare messaggi chiari per costruire un Paese diverso, con più diritti e meno disuguaglianze. Siamo il Sindacato delle persone.