«La regione solleva rilievi procedurali, comitato all’attacco. Oggi l’udienza davanti al tribunale.

PERUGIA- La parola passa al tribunale civile di Perugia. Appuntamento, stamattina, col giudice Pieschi. Va in scena il duello tra il mattatore del Porcellurn, l’avvocato Felice Besostri, e la legge regionale “più incostituzionale d’Italia” (dixit Adriana Galgano, deputata Sc, su autorizzazione dello stesso Besostri), ossia l’Umbricellurn. La Regione è difesa da Massimo Luciani, che si oppose con Besostri al referendum Guzzetta. Amici-nemici. Nella conferenza stampa convocata dal comitato per la democrazia, che ha promosso il ricorso in questione, presentato da 54 cittadini, Besostri (che guida il collegio difensivo insieme a Giuseppe Pennino e Michele Ricciardi) ha subito segnalato la “stranezza” di come la memoria difensiva della Regione presentata il 22 maggio sia stata resa disponibile e leggibile solo pochi giorni fa. Nel’mirino poi la strategia: l’ente controbatte con “eccezioni procedurali”; con la tesi per cui, visto che le elezioni si sono tenute, non c’è più il tema del contendere.

Ricciardi si è detto amareggiato, la Regione “poteva almeno concedere di discutere nel merito”. E il merito mette alla berlina il premio di maggioranza senza soglia, quello al miglior perdente, al riserva indiana per il miglior partner (soglia del 2,5%) e la conta dei voti validi fatta anche sui candidati presidente e non solo sulle liste come dice la legge 165 (volta a favorire “maggioranze stabili consiliari, non presidenziali”). Ma è soprattutto la sentenza l \ 2014 della Consulta contro il Porcellum – che sancisce la proporzionalità tra voto espresso e seggi ottenuti – che qui verrebbe falsata. “Completamente” ha rimarcato Pennino. Il portavoce del comitato Michele Guaitini dopo aver ripercorso la batta-glia del comitato (15 presidi davanti al consiglio e 2 audi-zioni in commissione) ha ricordato che se nella querelle collegata altro segno delle lacune della legge tra il consigliere Giuseppe Biancatelli e la ricorrente Carla Casciari (domani decide il consiglio di Stato, ndr) quest’ultima dovesse veder confermata la sentenza del Tar, il Pd avrebbe dodici consiglieri rispetto ai 2 dei 5 stelle. Sei volte tanto con poco più,della metà dei voti. Guaitini ha anche annunciato una proposta di modifica della legge che sarà presentata in consiglio. Proprio i deputati grillini Filippo Gallinella e Tiziana Ciprini hanno definito come “grottesco il fatto che la stessa istruttoria predisposta dall’ufficio legislativo regionale bollava la legge come incostituzionale”.

Paradossale anche il fatto, è stato spiegato, che lo stesso principio sia stato utilizzato nel ricorso al Tar della Casciari, espressione del partito che ha sdoganato la legge Ciprini ha contestato proprio ai partiti politici di maggioranza le modalità con le quali “prendono certe decisioni”. E ha annunciato che per la nomina dei giudici mancanti alla Consulta il movimento ha indicato lo stesso Besostri. Galgano ha ribadito la necessità di riconsegnare ai cittadini l’esercizio del diritto di voto. Il docente Mauro Volpi (coordinamento per la democrazia costituzionale) ha illustrato le analogie tra Umbricellum e Italicurn, “figlie di uno stesso disegno che prefigura l’avvento dell’uomo solo al comando” Annunciato il ricorso contro litalicum in tutte le 26 sedi di’corte d’Appello, la pro-posizione di 2 referendum abrogativi (su premio di maggioranza e capilista bloccati) e, soprattutto, la costituzione dei comitati per il no per l’imminente referendum confer mativo delle modifiche del Costituzione (ribattezzati “deforma costituzionale”) Luigino Ciotti, sinistra critica, ha ripercorso le tappe del la battaglia dei partiti “minori” dal 2010, ricordando come prima avevano messo la soglia sulle firme, poi hann votato una legge che ne impedisce l’elezione.

Alessandro Antonini
Corriere dell’Umbria -7 Novembre 2015

naz