«Tribunale di Venezia ricorso contro l’europorcellum con il comp. Alvise Feraldi.

IL RICORSO Nuova iniziativa del legale che già affossò la legge elettorale italiana.

L’avvocato fa il bis contro euro-porcellum

VENEZIA – Era nel pool di avvocati che vinse la battaglia contro il Porcellum. Ora l’avvocato Felice Besostri, ex parlamentare e docente di diritto comparato a Milano, ci riprova con le legge elettorale per le Europee. Ieri, insieme al collega veneziano Francesco Versace, ha presentato un ricorso al Tribunale civile di Venezia a cui chiede, come questione pregiudiziale, di rinviare la legge elettorale in questione alla Corte di giustizia europea perché ne valuti la legittimità. Secondo l’avvocato, la legge violerebbe il Trattato di Lisbona e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, entrambe del 2009. «Prima il Parlamento rappresentava i s popoli degli stati dell’Unione – Spiega il legale – ché si potevano dare regole proprie per eleggere i rappresentanti. Ora il Parlamento rappresenta i cittadini dell’Unione e devono, esserci regole comuni». Tre le questioni sollevate nel ricorso: la soglia dél 4%, il trattamento delle Minoranze linguistiche, il fatto che per le presentazione delle liste vengono favoriti, i partiti già rappresentati in Parlamento. Il giudice veneziano si è riservato di decidere a giorni. Altri ricorsi analoghi sono stati presentati dallo stesso Besostri a Trieste, Roma, Milano, Napoli, Cagliari.

Fonte: Il Gazzettino

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Ricorso d’urgenza contro la legge elettorale

Venezia, l’avvocato Besostri: questione di legittimità costituzionale su soglia del 4% e minoranze linguistiche

VENEZIA
Ha già terremotato l’Italia (Insieme ai colleghi avvocati Bozzi e Tani), ottenendo dalla Corte Costituzionale l’abolizione del Porcellum. Da solo ha già ottenuto dal Tar lombardo di rinviare alla Corte costituzionale la legge elettorale per la Regione Lombardia. L’avvocato: Felice Carlo Besostri ora dichiara guerra – legale alla legge elettorale italiana per le elezioni europee. Ieri, insieme all’avvocato veneziano Francesco Versace, discusso davanti al presidente della III sezione del Tribunale di Venezia Maurizio Gionfrida (competente per la circoscrizione Nordest) il ricorso d’urgenza con il quale solleva la legittimità costituzionale della legge italiana, appellandosi an-che alla Corte di Giustizia europea. Contestate: la soglia del: 4% imposta ai partiti per essere rappresentati al Parlamento europeo e la violazione dei trattati sulla tutela delle minoranze linguistiche.

«Il giudice ci ha ascoltato e si riservato di decidere: siamo molto soddisfatti, il procedimento a Venezia è quello avanzato tra quelli che abbiamo presentato nei capoluoghi di riferimento dei collegi nazionali, ovvero Napoli, Milano, Trieste, Cagliari»; commenta l’avvocato Besostri, «la legge italiana pone una barriera troppo alta, che non permette la rappresentanza dei cittadini: la Corte cotituzionale tedesca ha già annullato prima lo sbarramento al 5%, poi anche quello al 3%. Inoltre, si riconosce l’esenzione solo per tre minoranze linguistiche (francesi valdostani, tedeschi in Alto Adige, sloveni) quando nel 2009 la legge 482 ne ha riconosciute 12: così restano fuori 650 mila friulani e un milione e mezzo di sardi». «Infine», Conclude Besostri, «riteniamo illegittima anche la pretesa della raccolta firme per le sole nuove liste, perché pone chi è già presente in una posizione privilegiata: richiedere poi 3 mila firme in ogni regione, grande o piccola che sia, conte imposto alla Lista Tsipras, è un’assurdità». L’Avvocatura di Stato ha inviato una memoria per difendere una legge già utilizzata in passato. Se accolto, il ricorso, avrebbe valore retroattivo.

Roberta De RossiLa Nuova Venezia