di Fabio Folisi

L’udienza costituzionale in Camera di Consiglio 12.12.2017 alla Consulta sulla nuova legge elettorale Rosatellum bis si avvicina sempre più. . ggetto del contendere l’imposizione della “fiducia governativa” e il fatto che “Il rosatellum incentiva l’astensione elettorale perchè i cittadini non possono conoscere l’effetto del loro voto”.  A ricordarlo è L’Avv. Felice Besostri che come è noto sta facendo un ultimo tentativo per propiziare l’ammissione del conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato intentato dai parlamentari dissenzienti sull’imposizione della fiducia governativa. Si tratta probabilmente dell’ultima occasione affinché la Corte Costituzionale possa pronunciarsi prima del voto per le ormai prossime elezioni politiche.

“Le preoccupazioni di giuristi sicuramente valenti sull’abuso dei ricorsi sui conflitti di attribuzione non sono fondate” ha dichiarato Felice Besostri, coordinatore degli Avvocati Antitalikum a margine di un convegno sulla legge elettorale che si è tenuto alcuni giorni fa a Roma, alla Sala Zuccari del Senato della Repubblica.
“Innanzitutto i conflitti tra organi dello Stato sono rilevanti solo in caso di contrasto con norme della Costituzione di rango superiore ai regolamenti parlamentari. Proprio il filtro dell’ammissibilità consente alla Corte Costituzionale un controllo assoluto sullo strumento”.
E spiega “Talmente forte da mettere in secondo piano il secondo comma dell’art. 24 Cost. per il quale “La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento” tanto è che i promotori dei ricorsi sono esclusi dalla Camera di consiglio sull’ammissibilità.

Il caso specifico è poi talmente particolare che nella storia costituzionale italiana, prima che la Presidente della Camera Boldrini inflazionasse i voti di fiducia sulla legge elettorale, c’erano solo due precedenti nel 1923 con la legge Acerbo, di stampo fascista ma con lo Statuto Albertino, e nel 1953 con la “legge truffa”. Quest’ultimo voto poi è conosciuto come “il non precedente Paratore”, dal nome del presidente del Senato che lo fece mettere a verbale.
La legge Rosato presenta incostituzionalità gravi che devono essere espunte prima delle votazioni per avere un voto eguale, libero e personale. Ad esempio le norme insufficienti ad assicurare una tendenziale parità di genere (violazione dell’art. 51 Cost.), i privilegi dell’esenzione della raccolta firme per alcuni partiti e l’aggravio per nuovi soggetti politici.

“Anche in passato la difesa del Porcellum e dell’Italikum è sempre stata principalmente giocata dai difensori delle leggi incostituzionali su questioni procedurali” ha proseguito Besostri. “Nel merito sapevano, come sanno benissimo che sono leggi incostituzionali, ma il loro obiettivo è votare con il minore numero possibile di elettori per premiare chi rinuncia a un voto libero e personale, e per di più tenersi i seggi abusivamente conquistati grazie al voto congiunto e all’assenza di scorporo” E ha concluso “A loro non importa il rispetto della Costituzione e della democrazia, mentre come ci insegna il diritto romano “salus rei publicae suprema lex esto”.
Con uno scioglimento delle Camere a gennaio non ci sono i tempi tecnici necessari per avere un giudizio incidentale di costituzionalità prima delle elezioni, a maggior ragione prima della presentazione delle liste proporzionali plurinominali e dei candidati uninominali maggioritari.

Fonte: friulisera.it