La vicenda di Roma racchiude in sé una sintesi profonda tra continuità del proprio peso e della propria funzione nella storia umana e perpetuo divenire e contraddizione. Ciò appare manifesto al solo volgere l’attenzione alla “storia moderna” della Capitale italiana: è stato così per la Roma postunitaria, la quale venne a trovarsi in una condizione di stretta compresenza, da un lato, di uno statuto di Capitale nazionale e, dall’altro, di una situazione di fatto per cui i problemi della rappresentanza furono, non per breve tempo, ancora appannaggio del ristretto perimetro pontificio; o, ancora, con riferimento alla traversia della Roma al tempo del ventennio fascista, nella quale il mito augusteo e l’aspirazione alla perennità, che infrange luogo e spazio, fu narrazione della costruzione determinata del “regime reazionario di massa”, con le ricadute plasticamente e urbanisticamente evidenti che la storia ha consegnato fino ad oggi.

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