«di Antonella Mascali

L’avvocato Felice Besostri, insieme agli avvocati Aldo, Giuseppe Bozzi e Claudio Tani è riuscito ad arrivare in Corte costituzionale per far esaminare la legge elettorale, il cosiddetto Porcellum, poi bocciato dalla Consulta. Ora sta seguendo passo passo l’iter dell’Italicum e quando lo sentiamo al telefono lancia una provocazione, tanto è arrabbiato per quanto sta accadendo in Parlamento. “Se avessi saputo che la bocciatura del Porcellum avrebbe portato all’Italicum, avrei rinunciato a tutta la fatica per arrivare davanti alla Corte costituzionale e avrei rinunciato all’abolizione della legge”.

Addirittura?
L’Italicum è altrettanto incostituzionale. Per come è concepito il premio di maggioranza e per le conseguenze delle soglie di accesso, anche se ridotte al 3%, provoca una distorsione del principio costituzionale di uguaglianza. È contraddittorio un premio di maggioranza che ti mette al riparo dall’opposizione, inoltre non c’è nessun parametro che colleghi la validità del risultato per il raggiungimento del premio di maggioranza in relazione alla percentuale degli elettori che hanno votato.
Faccio un esempio: se le intenzioni di voto saranno confermate, se andranno alle urne, come è già accaduto in Emilia Romagna, il 35% degli elettori, il partito che avrà il premio di maggioranza perché ha ottenuto al primo turno il 40% lo avrà anche se ha votato solo il 35% degli aventi diritto.

E’ il previsto ballottaggio?
È una presa in giro: non si consente che siano cambiate le alleanze tra il primo e il secondo turno. In questo modo il premio di maggioranza può andare a una lista che al primo turno ha preso il 20% dei voti. E se al ballottaggio, come succede alle amministrative, dovessero partecipare meno elettori, il problema della reale rappresentanza sarebbe acuito.
I fautori dell’Italicum, però, dicono che a parte i capilista bloccati, i cittadini possono esprimere le loro preferenze…
Ma i capilista si possono candidare in 10 collegi, pertanto, potendo scegliere a quali collegi rinunciare, selezionano altri 9 rappresentanti. Solo i partiti più grandi avranno qualche parlamentare espressione della volontà dei cittadini, ma le liste piccole manderanno in Parlamento solo i candidati scelti dalle segreterie. La quota di nominati oscillerà tra il 55 e il 70%, a seconda di quante liste piccole saranno rappresentate. L’Italicum viola anche l’articolo 48 della Costituzione perché non c’è voto personale e diretto. Prima dell’elezione non si sa dove andrà a finire il premio di maggioranza, che premia in misura maggiore chi ha avuto meno voti. Invece, in Germania, il primo partito ha diritto alla maggioranza assoluta solo se gli manca un seggio.

Cosa pensa del Senato formato da consiglieri regionali?
Ne penso malissimo. A questo punto meglio una sola Camera alla tedesca piuttosto che una Camera con il premio di maggioranza, anche se rappresenta una minoranza del Paese e un’altra che non può fare il contrappeso.

C’è già un ltalicum messo in pratica?
Sì, la legge elettorale regionale toscana approvata a dicembre. Evidentemente è un vezzo per i toscani di dare la linea al Parlamento. Prima c’è stato il pre-Porcellum e ora c’è il pre-Italicum. Su 40 consiglieri non più del 10-15% sarà eletto con le preferenze. Contro questa legge, sto per presentare al Tribunale di Firenze un ricorso, firmato da diverse associazioni, per l’accertamento del diritto di votare secondo Costituzione.

Iniziative contro l’Italicum?
Appena sarà approvato ci riuniremo gli stessi che ci siamo battuti contro il Porcellum per ragionare sul ricorso da fare per incostituzionalità della legge.

da il Fatto Quotidiano del 23 gennaio 2015