«ALL’IMPROVVISO, sabato scorso in via Croce Rossa. Veramente, più che una via, questa è oggi una deliziosa piazzetta, pro-prio di faccia a via Montenapoleone, stretta tra il Grand Hotel et de Milan e l’Armani Hotel. Una piazzetta ombrosa, al riparo di un doppio filare di gelsi lombardi e servita da dieci lampioni e quattro panchine in pietra. Di fronte, dunque, via Montenapoleone. Alle spalle, il monumento di Aldo Rossi dedicato al presidente Sandro Pertini, da anni al centro di furibonde polemiche, con molti milanesi che lo trovano brutto e lo vorrebbero altrove, magari fuori città.

MA SABATO scorso, verso le 15, questo luogo così controver-so si è di colpo affollato d’un bel gruppo di intellettuali: scrittori, poeti, giornalisti-scrittori, romanzieri, novellieri. Decano, il novantenne Morando Morandini, ex critico cinematografico del “Giorno”. Una ventina, forse una trentina. Sorridenti, in gran parte fra loro sconosciuti, ma pronti a familiarizzare. A organizzare l’incontro, il direttore della rivista culturale “Odissea“, Angelo Gaccione, che, per festeggiare il primo anniversario del passaggio in cartaceo del giornale, ha pensato a una foto di gruppo degli autori che già avevano contribuito alla ricorrenza con il loro mestiere. Un gesto inconsueto, uno slancio. E, l’adunata di letterati, un fatto insolito in un crocicchio solitamente frequentato da turisti affamati di shopping.

«SCRIVO per me, non per l’editore…». «Il racconto è soltanto in apparenza meno esigente del romanzo…». Discorsi così, confidenze, qualche amarezza. E Francesco Piscitello, poeta cardiologo, distribuisce alcune copie del suo fresco “Sett poesii de la vena soturna”. A un certo punto, tutti goliardicamente ad arrampicarsi sui nove gradoni del monumento, alto ciascuno mezzo metro. Serissimo il fotografo, accondiscendente il gruppo. Qualche clic, ed ecco immortalato un momento intimo d’una Milano che ferocemente corre, comunica via network, telefona tanto, ma s’incontra sempre meno.

QUI, in un sabato di fine ottobre, è sembrata tornare la scanzonata atmosfera culturale degli anni ’60, quando le foto ricordo erano impresse sulla pellicola e si correva per l’autoscatto. Una specie di epifania urbana. Non ce ne voglia il caro presidente, ma il suo monumento ha forse finalmente scoperto la vera vocazione: i suoi gradoni sono il posto ideale per sdrammatizzanti foto collettive di universitari in festa, maturandi appena maturati, vecchi compagni di leva e di liceo, amiche di pallavolo e così via. La gente che scrive, si è visto, ha dato un’idea. Per una volta, senza scrivere.

Piero LotitoIl Giorno

Nella Foto: Una gruppo di Naviganti di Odissea (Monumento Pertini) Milano 25 Ottobre 2014