E’ stato presentato alla stampa il documento “per l’autonomia della sinistra socialista riformista in Italia” a firma di un gruppo di esponenti milanesi dei democratici di sinistra. Nel documento si sostiene che “il progetto del “Partito Democratico” sta avanzando in forme opache e striscianti: si invocano stati di necessità (forzando l’interpretazione dei dati elettorali) e si procede per fatti compiuti (liste uniche, gruppi unici)…senza deliberazioni congressuali e senza coinvolgere la base…Di questo passo, gli iscritti ai Ds verranno consultati solo al termine del processo, quando sarà ammessa solamente la ratifica di un dato che verrà presentato come ineluttabile.” I promotori provengono da diverse esperienze e collocazioni nel dibattito interno ai DS: oggi – dicono Donatella Capirchio e Luciano Belli Paci – il tema da affrontare richiede un confronto aperto e non predeterminato, è una scelta strategica nuova e fondamentale. Si richiama invece “nell’ottica europea l’esistenza anche in Italia – come in tutto il nostro continente ed in quasi tutto il mondo democratico – di un’autonoma forza di stampo socialista, capace di coniugare la promozione della giustizia sociale e degli interessi dei ceti più deboli con lo sviluppo dei diritti civili, della laicità, delle libertà, del pluralismo in ogni campo, della politica come processo democratico e partecipativo, dello sviluppo ed estensione di processi e forme democratiche nell’economia; un partito che – per composizione, programma e legame forte con il movimento sindacale – abbia come segno caratteristico la centralità del lavoro, in tutti i suoi aspetti, e la tutela dei più deboli, in particolare i giovani con rapporti precari di lavoro, con un nuovo e più esteso welfare…. L’appartenenza dei DS all’Internazionale socialista ed al PSE non è negoziabile quando la politica subisce il confronto con poteri economici che giocano sul piano globale, sfuggendo a qualsiasi controllo democratico. , e laE’ irrinunciabile, per i socialisti democratici (quale che sia il nome del partito: socialista, socialdemocratico, laburista o dei lavoratori) l’emancipazione civile – oltre che sociale – dei popoli, dei generi, delle famiglie e degli individui. Il ruolo identitario che ha la promozione dei diritti e delle libertà civili rende improponibile la convivenza in un solo partito con orientamenti clericali che spingono in direzione opposta.”
Unità e pluralità delle culture e delle storie politiche sono riconosciute e assicurate dall’Unione come alleanza strategica per il governo del Paese.
Verrà promosso entro la fine di giugno un appuntamento pubblico per ampliare il confronto e approfondire la discussione.
Le adesioni vanno inviate all’indirizzo: socialismoeuropeo@libero.it precisando eventuale qualifica e città)
Luciano Belli Paci Felice Besostri Alessandro Pollio Salimbeni
direzione cittadina DS Mi direzione provinciale DS Mi consiglio nazionale DS