«Per me 8 gennaio va bene e confermo la presenza. Insisto anche nella proposta che l’Osservatorio trasmetta a tutti gli aderenti le proposte e le iniziative  degli aderenti. Si tratta di creare sinergie e la diffusione di iniziative concrete di difesa della Costituzione a cominciare dal diritto di votare secondo Costituzione, che era l’oggetto dei ricorsi che hanno consentito di portare in Corte Costituzionale il Porcellum. Visti i problemi sociali creati dalla l. n. 56/2014, credo che la questione non sia estranea ai compiti dell’Osservatorio non per fargli prendere una posizione, ma perché osservi il fenomeno. Per esempio sarebbe interessante vedere quanti Statuti Metropolitani prevedano l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio Metropolitano. Consiglio anche la lettura deo due prospetti elettorali che allego.

Tranne in un paio di casi c’è una lista con la maggioranza assoluta, in 18 casi su 64 un unico candidato presidente frutto di accordi preventivi. Non mancano le province con una lista unica con candidati pari ai posti. La fretta di portare a casa una riforma quale che sia  ha provocato i problemi con il personale. I tagli dovrebbero essere del 50% per le province e del 33% per le Città metropolitane. Lo Stato vuole obbligare le Regioni a riprendersi le funzioni delegate alle province con il relativo personale: non credo che lo possa fare con legge statale a Costituzione invariata. L’appello che allego è stato redatto dopo la precedente riunione e ricalca il mio intervento. Dovremmo insistere che la revisione della Costituzione preveda sul modello della Grundgesetz un’impugnazione  delle decisioni delle Giunte delle Elezioni ex art. 66 Cost. davanti alla Consulta Resta tuttora il buco che una legge elettorale dichiarata incostituzionale  non abbia effetto sulla composizione delle Camere elette nel frattempo con la legge  incostituzionale. Credo anche che si debba dire qualcosa ai presidenti delle Camere, che aspo iurano a diventare presidenti della Repubblica di dire o fare qualcosa contro le surroghe che si vorrebbero fare applicando le parti annullate della l. n. 270//2005.

P.S. Propongo anche che si chieda l’adesione individuale di giuristi che possano contribuire alla discusione e all’indfividuazionre dei problemi. Ne ho messi alcuni in CCN

Felice C. Besostri

 

«Condivido pienamente la lettera di Besostri, e come lui penso che gli appelli o le opinioni dei singoli giuristi o intellettuali non servano (anzi possono diventare oggetto di scherno come gia’ successo la scorsa primavera). Occorrebbe per questo, come avevo gia’ proposto in una riunione a Bologna lo scoprso ottobre, un coordinamento nazionale di tutte le associazioni per dar vita a un movimento mirato e capace di far farsi vedere e sentire, e soprattutto di scuotere l’opinione, imponento ai media, ormai monotematici, di prestare attenzione alle ragioni di preoccupazione. E infine chiedere incontri con i gruppi parlamentari.
a tutti buone feste

Nadia Urbinati