Che senso potrebbe avere organizzare oggi un video-incontro sulla legge elettorale, dopo averne già sviscerato l’analisi in una serie di seminari organizzati dal nostro CDC due anni fa, e tuttora disponibili sul nostro canale YouTube, seminari tenuti dai migliori costituzionalisti, professori e avvocati, fra cui lo stesso Felice Besostri?
Questa la domanda che ci siamo posti quando abbiamo pensato ad un video-incontro che chiarisse i meccanismi della legge elettorale con cui andremo a votare il 25 settembre.
Il contesto internazionale in cui si svolgono queste elezioni vede al centro il conflitto russo-ukraino che ha già forti ripercussioni economiche nel nostro Paese ed in Europa, di cui stiamo vedendo le prime avvisaglie, ma che temo ci riservi conseguenze ben peggiori. Di questo dovrebbe tener conto un elettore ben avvertito, che volesse esprimere il proprio voto, non solo e non tanto alle persone candidate, ma soprattutto in relazione ai problemi che affronterà il nostro Paese nell’immediato futuro.
Mi ha fatto pensare ad un ‘Golpe bianco’ la velocità con cui si è decretata la fine anticipata della Legislatura, senza che ci fosse stato da parte del Parlamento un esplicito voto di sfiducia verso il capo del Governo, unitamente al tentativo di ridimensionare quelle forze politiche presenti nel Governo che, come il M5s, avevano espresso timidamente dei distinguo dal programma che ormai viene unanimemente definito come “agenda Draghi” e di escludere preliminarmente dalla competizione elettorale con la compressione dei tempi tutte le forze politiche oggi non presenti in Parlamento.
L’appello da noi lanciato, dopo la riduzione del numero dei Parlamentari, perché si cambiasse la legge prima della conclusione della Legislatura, è rimasto inascoltato ed oggi, di fronte ai rischi di una vittoria di forze politiche dichiaratamente anticostituzionali, si vuole correre ai ripari con appelli al ‘voto utile’, dopo aver reso impraticabile ogni possibilità di alleanza e lasciando inalterato un meccanismo che distorce la volontà degli elettori.
Infatti, i listini bloccati con capolista scelti a tavolino dai Capi-partito e soggetti paracadutati da altre Regioni per accontentare gli appetiti di notabili ormai decotti, un “premio di maggioranza” pari al 37 % dei seggi camuffato da un sistema elettorale maggioritario uninominale, offerto alla minoranza più consistente in nome di una governabilità che nel corso della Legislatura poi si frantuma, soglie di sbarramento abilmente aggirate da piccole formazioni che si aggregano alle grosse prima delle elezioni per avere i seggi necessari a formare dopo le elezioni un piccolo gruppo in Parlamento e così contrattare al meglio i propri voti, il ‘trasformismo’ dei Parlamentari, fenomeno storico della politica italiana, che ha raggiunto oggi spudoratezze impensabili in passato, tutto ciò ed altro ancora inducono l’elettore a scegliere di non votare, non per una forma di qualunquismo, cioè di rifiuto a priori della politica, ma come disgusto verso di essa, frutto di una presa di coscienza dell’impossibilità di modificare meccanismi antidemocratici calati dall’alto.
Ma l’astensionismo non fa paura a nessuno perché a nessuno interessa il consenso sociale sulle scelte che vengono prese fuori dai luoghi deputati istituzionalmente ad assumerle. Tant’è che i voti a partiti e coalizioni ormai vengono sempre più espressi in percentuale e non in valori assoluti, che meglio evidenzierebbero l’esiguità del consenso dato alle formazioni presentate dai media come “vincenti”.
Rifiutando a priori l’idea che questo video-incontro possa fornire una indicazione di voto, quale che sia, l’unica indicazione che mi sento di dare a priori è quella che è sempre più necessario costruire un soggetto politico unitario che possa fare dei valori costituzionali la base programmatica del proprio agire politico, pena il rischio di assistere impotenti alla distruzione di quanto i Padri Costituenti ci hanno consegnato.
Lascio la parola all’Avv. Felice Carlo Besostri, che qui a Bari non ha certo bisogno di presentazioni, ma di cui vorrei ricordare solo il ricorso giudiziario contro una legge elettorale regionale, da tutti ormai riconosciuta come pessima, ma che la Magistratura barese non ha avuto il coraggio di censurare.
Dopo la sua relazione sarà possibile rivolgergli domande di chiarimento ed aprire un dibattito che confido non si trasformi in una pre-campagna elettorale. Le conclusioni saranno di Felice Besostri.
Link a Zoom per partecipare alla video-conferenza:
https://us02web.zoom.us/j/87004348471?pwd=Q1h5S1BtdmpsUC9HdFBaS1hvSVlHZz09
