La legge elettorale (L.N. 10/2009) che introdusse la soglia di accesso (Sperrklausel nella lingua che l’ha inventata) fu il frutto di un accordo PD-FI (relatori senn. Ceccanti-Malan). Dal 2009 è stata difesa strenuamente dall’Avvocatura Stato con i governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi (Presidente Napolitano), Gentiloni, Conte I° e Conte II° (Presidente Mattarella): un esempio di costanza e fedeltà ad una legge elettorale con 4% Sperrklausel, come il coevo Porcellum (l.n. 270/2005 ), scesa al 3% con il Rosatellum (l.n. 165/2017) per l’elezione dei delegati spettanti all’Italia nel PE, rappresentante ” dei popoli degli Stati appartenenti alla Comunità” (artt. 189 e 190 TCE) e dal 1°dicembre 2009 ” direttamente i cittadini UE” (artt, 10 e 14 TUE): nessuna differenza apparentemente!
Questa maggioranza giallo–rosa dopo la gialla-verde-bruna ha una sua idea di legge elettorale? e nell’ attesa di farsela difende quella che c’è, pur duramente contestata dal M5S, unica forza coerentemente contraria fino alla vittoria del 2018: niente salti nel buio! Per combinazione approdano quasi contemporaneamente davanti alla Corte di cassazione e al Consiglio di Stato, rispettivamente ultime giurisdizioni nazionali della giustizia ordinaria e amministrativa de decisioni negative dei gradi inferiori.
Ci sarà curiosità su cosa faranno Presidenza del Consiglio e Ministro degli interni, continueranno a difenderla o faranno come Monti, che non autorizzò il controricorso in Cassazione nel caso del Porcellum. Novità di peso dei giudizi finali nazionali: l’obbligo, in base all’articolo 267 del TFUE, di presentare alla Corte di giustizia dell’UE (CGUE) una domanda di pronuncia pregiudiziale, ogni volta che si tratta di interpretare/applicare il diritto europeo UE e/o di pronunciarsi sulla legittimità degli atti dei suoi organi.
La sanzione è una procedura di infrazione con eventuale condanna pecuniaria a carico dello Stato italiano, quindi a spese anche dei cittadini che erano contrari e si sono opposti. Era una battaglia di principio per difendere oltre 2 milioni di voti validi di cittadini europei residenti e votanti in Italia, che senza soglie avrebbero eletto, in Europa ci sono ancora le preferenze, tre deputati di + Europa, 2 Verdi, 1 Sinistra europea, 1 Comunista e 1 animalista- Saremmo stati come deputati eletti in ITALIA presenti in 3 gruppi parlamentari in più. – Felice Besostri
L’ULTIMA BATTAGLIA DI BESOSTRI «ILLEGITTIMA LA SOGLIA ALLE EUROPEE»
di Pietro De Leo – Il Tempo |
Una vita in trincea «sono già riuscito a far annulare alla Consulta sia l’Italicum che il Porcellum. E anche il Rosatellum corre dei rischi»
Una battaglia giuridica contro la soglia del 4% per le elezioni al Parlamento Europeo. E’ quella che porta avanti l’Avvocato Felice Besostri. Già senatore per cinque anni con i Ds nella componente socialista, sono notissime le sue controversie legali – vinte – contro Porcellum e Italicum.
Avvocato Besostri, ora contro la soglia di sbarramento per Strasburgo. Perché?
«Il mio ricorso non è per capire se la soglia del 4% sia o meno conforme alla Costituzione. Su questo tema, la Consulta si è già pronunciata in senso affermativo, a seguito di una ordinanza del Consiglio di Stato. Il tema, in questo caso, è la conformità rispetto al Trattato di Lisbona».
Perché?
«Il trattato istitutivo della Comunità europea diceva che il Parlamento europeo rappresentava i popoli degli Stati membri, dunque ogni Paese poteva avere dei margini di discrezionalità nello stabilire come far rappresentare i loro popoli. Tradotto: potevano decidere se mettere o no la soglia. Con il trattato di Lisbona, invece il Parlamento rappresenta direttamente i cittadini dell’Unione. A questo punto, non è che contestavo la soglia in sé, ma una soglia disuguale. Sarebbe come se, in una legge elettorale nazionale per le Camere, ogni regione scegliesse lo sbarramento che ritiene opportuno».
Quindi però il tema, secondo la sua ottica, non è solo italiano.
«No, ma ognuno deve far valere il principio nel proprio Paese. Soglie d’accesso non ve ne sono in molti Paesi, anche tra i più importanti, come Regno Unito, Germania, Spagna».
Il Tar, però, ha respinto il suo ricorso, con una motivazione solo di diritto italiano e non di diritto europeo.
«Ho già fatto ricorso al Consiglio di Stato, è già stato assegnato il numero di ruolo».
Perché lei fa questa battaglia?
«Beh, io sono quello che è riuscito a far dire, per la prima volta, che le leggi elettorali devono essere conformi alla Costituzione. Ho contribuito a far annullare il Porcellum e l’Italicum dalla Corte Costituzionale. E adesso davanti a tre Tribunali, che ancora non hanno deciso, pende il quesito se anche il Rosatellum sia conforme o meno alla Costituzione».