«Stimati Parlamentari, Ringrazio coloro che in una decina di votazione per l’elezione di 2 membri della Corte Costituzionale hanno indicato il mio nome.
Nelle prime votazioni era un’indicazione di metodo: segnalare che in ogni processo di designazione vi devono essere dei candidati prima del voto. Ritengo che sia stato umiliante per il Parlamento che restasse, nella sua maggioranza, paralizzato in attesa che si concludessero accordi in conciliabili ristretti e che i nomi non potessero essere valutati con attenzione e in modo autonomo, come imporrebbe l’art.67 Cost.. La conoscenza preventiva dei candidati eviterebbe incidenti, come quello di votare persone prive dei requisiti di legge. A questo punto ritengo che siano venute meno le ragioni di una mia candidatura in un procedimento senza regole e privo di trasparenza. L’alternativa è tra attendere passivamente che i partiti maggiori trovino un intesa tra loro e al loro interno ovvero indicare un candidato comune a tutti gli oppositori a questo tipo di intese, che escludono il Parlamento da una valutazione attenta e serena, cioè scevra da animosità personale, dei profili dei candidati.
Come detto sono stato onorato con l’indicazione del mio nome, anche come riconoscimento del ruolo svolto dal Gruppo di avvocati, guidato dall’avv. Aldo Bozzi, cui è riuscito di far esaminare dalla Corte Costituzionale una legge elettorale. Ora è il tempo di un accordo vasto su 2 figure di sicuro prestigio, che diano garanzie di competenza e indipendenza ovvero di un’indicazione comune a tutti coloro che sono estranei a baratti e intese, che mortificano la Corte Costituzionale.
Milano 30 settembre 2014