Sono 179 gli emendamenti alla legge elettorale presentati al Senato. Lo ha riferito il presidente della Commissione e relatore Salvatore Torrisi. «Ci sono emendamenti di M5s, di Mdp, del Misto, di Gal – ha aggiunto – e qualcuno anche da parte di deputati del Pd e della Lega». Il termine per il deposito delle proposte di modifica è scaduto venerdì 20 ottobre alle 10. Gli emendamenti saranno votati lunedì alle 16. Se non si riuscirà a esaminarli tutti si andrà in Aula senza mandato al relatore. La riforma elettorale approderà nell’Aula del Senato il 24 ottobre e il voto delle questioni pregiudiziali è stato fissato alle 17. L’obiettivo dei firmatari del patto a quattro (Pd-Fi-Lega-Ap) è arrivare al voto finale sul Rosatellum (già approvato dalla Camera lo scorso 12 ottobre) entro giovedì 26, prima dell’apertura della sessione di Bilancio. Per blindare il testo il governo potrebbe chiedere 5 e non più “solo” 3 voti di fiducia (come ha fatto a Montecitorio sui primi tre articolo dell legge elettorale).
Verso voto fiducia anche al Senato
Al Senato il voto segreto è un’eccezione, a differenza della Camera. Ma il problema, come si è detto, è il tempo. E per ridurre il più possibile il numero di votazioni la fiducia è lo strumento più efficace, anche se contestato. Ed è già pronto lo stratagemma per far votare la fiducia alla sola maggioranza senza far mancare il numero legale. Basterà che una decina di senatori di Fi si metta in congedo per abbassare il quorum, oppure che 10-15 rimangano in Aula e si astenga (in Senato l’astensione equivale al no) per far superare l’asticella del numero legale e incassare la fiducia. In questo modo Lega e Forza Italia potranno limitarsi a uscire dall’aula, non potendosi astenere perché al Senato l’astensione è equiparata al voto contrario. Sul voto finale (palese) ci saranno invece certamente tutte le forze politiche che hanno già votato a favore alla Camera (Pd, Fi, Lega, Ap e altri gruppi minori).
Opposizioni sulle barricate
Una corsa contro il tempo questa, che gli oppositori al Rosatellum – da M5s a Mdp e Si – puntano a far saltare. Il M5s sta già scaldando la piazza dando appuntamento per mercoledì 25 davanti al Senato. Mentre Felice Besostri, l’avvocato protagonista dei ricorsi contro l’Italicum, ne ha già annunciati altri contro il Rosatellum.
Fonte: Il Sole24ore