Il governo dimostra di non aver fiducia nella bonta’ di quanto proposto Roma, 24 ott. (AdnKronos) – “Il governo chiede la fiducia perché non crede nella bontà della sua legge e nella tenuta della maggioranza, oltre che voler evitare pochi voti segreti”. Lo dice Felice Besostri, coordinatore degli avvocati Antitalikum alla notizia del voto di fiducia al Senato da parte del governo.

“Quello che speravo non succedesse è successo di nuovo -prosegue- quindi la presidenza del Senato e delle Camere nel complesso ha accettato il ricatto”.

“Se il Rosatellum fosse stata una legge elettorale costituzionale, cosa che non è, sarebbe diventata incostituzionale grazie all’ammissione del voto di fiducia in violazione dell’articolo 72, comma 4 della Costituzione -incalza il capo degli Avvocati AntitaliKum- Spero che i cittadini capiscano l’imbroglio e gli elettori non diano fiducia a chi non vuole concedere la libertà di votare in conformità alla Costituzione. Il voto non è libero, uguale e personale ma, grazie a Dio, resta ancora segreto”.

(Rex/AdnKronos)
ISSN 2465 – 122
24-OTT-17 19:08 .

Altre AGENZIE

AskaNews, martedì 24 ottobre 2017
##L.elettorale, sinistra unita in piazza contro Rosatellum
##L.elettorale, sinistra unita in piazza contro Rosatellum Insieme a Cdc esponenti di SI, Mdp, Possibile e Rifondazione
Roma, 24 ott. (askanews) – La sinistra torna unita in piazza
contro il Rosatellum bis. La manifestazione organizzata davanti
al Senato, anzi più precisamente tra Palazzo Madama e Piazza
Navona, dal Coordinamento per la democrazia costituente ha visto
salire insieme sul palco Pippo Civati e Nicola Fratoianni, e
sotto il palco erano presenti numerosi senatori e deputati di
Mdp. Assenti Pier Luigi Bersani, perché impegnato in campagna
elettorale in Sicilia, e Roberto Speranza, che era al Copasir.
Tante bandiere di Rifondazione comunista e quelle arcobaleno.
Molta classe dirigente e poca cittadinanza in verità, forse per
il breve tempo per organizzarsi o per l’orario di metà
pomeriggio. Ci sono Nico Stumpo e Stefano Fassina, Nichi Vendola
e Alfredo D’Attorre, Francesco Laforgia, Miguel Gotor, e tanti
altri parlamentari, spicca l’assenza di qualche esponente di
Campo progressista anche se alla Camera la battaglia contro la
riforma è stata comune.
Ad aprire i discorsi sul piccolo palco rivolto verso Palazzo
Madama è stato Alfiero Grandi, animatore insieme al Cdc della
battaglia contro l’Italicum e contro la riforma costituzionale.
“Venerdì abbiamo consegnato al presidente Grasso 160mila firme ma
oggi siamo a 220mila”, queste firme “dicono che i parlamentari
dovrebbero rappresentare gli elettrici e gli elettori ma la legge
elettorale in discussione approvata con un ruvido voto di fiducia
non permette questo”. Grandi ha ricordato ai senatori che è stata
la battaglia per il No a dare loro la possibilità di pronunciarsi
visto che la riforma costituzionale di Renzi voleva abolire il
Senato fatto di eletti. Sotto il palco c’è chi distribuisce
cartelli con su scritto “il popolo del 4 dicembre vuole un
proporzionale vero”. Ed è questo l’argomento più usato dagli
oratori tra i quali ci sono costituzionalisti e presidenti
emeriti della Corte di Cassazione, no alla legge che toglie ai
cittadini la libertà di scegliere gli eletti. “Legge truffa”, la
chiama Fratoianni, “che serve a dare vita al governo
Renzi-Berlusconi”. “Non ci arrenderemo – urla dal palco Loredana
De Petris – oggi è l’anniversario di Caporetto, se lo ricordino”.
“Non c’è due senza tre – avverte serafico Felice Besostri,
avvocato promotore del ricorso contro l’Italicum – se hanno
bocciato già due leggi elettorali la Consulta boccerà anche la
terza anche se loro correranno contro il tempo per evitare la
sentenza, ma a meno che non vadano a votare il giorno dopo la
promulgazione non ci riusciranno”.
“Abbiamo aderito a questa manifestazione perché è molto
importante che le persone si rendano contro che la legge
elettorale è quella con cui eleggeranno i loro rappresentanti, ma
questa legge è un imbroglio perchè pensi di votare una cosa e il
tuo voto viene dirottato su un’altra. Bisogna che ci facciamo
sentire e cerchiamo in tutti i modi di fermarla”, dice Cecilia
Guerra, capogruppo Mdp in Senato prima di rientrare in Aula per
il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità.
Sale sul palco anche Marco Travaglio, che fa parte del Comitato,
e cita il programma elettorale di Renzi: “‘i deputati devono
essere scelti tutti nessuno escluso dai cittadini perchè non ci
siano mai più larghe intese’… questa promessa gli andrà
ricordata in tutte le piazze e in tutte le stazioni, visto che
attualmente bazzica i treni”.
“Questa mobilitazione deve proseguire e prendere una forma
politica, di un progetto culturale di rispetto della democrazia,
della Costituzione, delle regole – ha detto Civati -. Questa è la
sintesi dell’intera legislatura: una doppia fidudica sulla legge
elettorale, già messa sull’Italicum, su una legge
incostituzionale. Chiudono una stagione lunga di arroganza del
potere, di scelte prese a botte di maggioranza, con sedute-fiume
e canguri…”.
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AGI, martedì 24 ottobre 2017
Rosatellum: Besostri, se credevano in legge non mettevano fiducia =
(AGI) – Roma, 24 ott. – “Il Governo chiede la fiducia perche’
 non ha fiducia nella bonta’ della sua legge e nella tenuta
 della maggioranza, oltre che voler evitare pochi voti segreti”.
 Dichiara Felice Besostri, coordinatore degli Avvocati
 Antitalikum alla notizia del voto di fiducia al Senato da parte
 del Governo. “Quello che speravo non succedesse e’ successo di
 nuovo – prosegue – quindi la Presidenza del Senato e delle
 Camere nel loro complesso hanno accettato il ricatto del
 Governo”. “Se il Rosatellum fosse stata una legge elettorale
 costituzionale, cosa che non e’, sarebbe diventata
 incostituzionale grazie alla ammissione del voto di fiducia in
 violazione dell’art. 72, comma 4 della Costituzione” – e
 incalza – “Spero che i cittadini capiscano l’imbroglio e gli
 elettori non diano fiducia a chi non gli vuole concedere la
 liberta’ di votare in conformita’ alla Costituzione”.
 Concludendo sulla questione della fiducia “Il voto non e’
 libero, uguale e personale ma, grazie a Dio, resta ancora
 segreto”.
     Besostri, relatore della legge 482/1999 di tutela delle
 minoranze, prosegue sulle minoranze nazionali e dichiara “Credo
 che Zeller non possa dare lezioni a nessuno perche’ le norme
 per la Camera dei Deputati non tutelano le minoranze
 linguistiche ma unicamente il monopolio della SVP sulla
 minoranza linguistica tedesca”.
     E ha concluso “Se fosse stato vero il contrario avrebbero
 fatto qualcosa per tutelare le minoranze che vivono in regioni
 a statuto ordinario, ovvero quelle in regioni autonome senza
 tutela statutaria come quella sarda, la piu’ grande minoranza
 linguistica in Italia, e la seconda minoranza linguistica,
 ovvero la friulanofona”. (AGI)
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ADN Kronos, martedì 24 ottobre 2017
L.ELETTORALE: BESOSTRI, SE CI AVESSERO CREDUTONON AVREBBERO CHIESTO FIDUCIA =
      L.ELETTORALE: BESOSTRI, SE CI AVESSERO CREDUTONON AVREBBERO CHIESTO FIDUCIA =
       Il governo dimostra di non aver fiducia nella bonta’ di quanto
 proposto
       Roma, 24 ott. (AdnKronos) – “Il governo chiede la fiducia perché non
 crede nella bontà della sua legge e nella tenuta della maggioranza,
 oltre che voler evitare pochi voti segreti”. Lo dice Felice Besostri,
 coordinatore degli avvocati Antitalikum alla notizia del voto di
 fiducia al Senato da parte del governo.
       “Quello che speravo non succedesse è successo di nuovo -prosegue-
 quindi la presidenza del Senato e delle Camere nel complesso ha
 accettato il ricatto”.
       “Se il Rosatellum fosse stata una legge elettorale costituzionale,
 cosa che non è, sarebbe diventata incostituzionale grazie
 all’ammissione del voto di fiducia in violazione dell’articolo 72,
 comma 4 della Costituzione -incalza il capo degli Avvocati
 AntitaliKum- Spero che i cittadini capiscano l’imbroglio e gli
 elettori non diano fiducia a chi non vuole concedere la libertà di
 votare in conformità alla Costituzione. Il voto non è libero, uguale e
 personale ma, grazie a Dio, resta ancora segreto”.
       (Rex/AdnKronos)
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Rosatellum: Besostri, se credevano in legge non mettevano fiducia =
(AGI) – Roma, 24 ott. – “Il Governo chiede la fiducia perche’
 non ha fiducia nella bonta’ della sua legge e nella tenuta
 della maggioranza, oltre che voler evitare pochi voti segreti”.
 Dichiara Felice Besostri, coordinatore degli Avvocati
 Antitalikum alla notizia del voto di fiducia al Senato da parte
 del Governo. “Quello che speravo non succedesse e’ successo di
 nuovo – prosegue – quindi la Presidenza del Senato e delle
 Camere nel loro complesso hanno accettato il ricatto del
 Governo”. “Se il Rosatellum fosse stata una legge elettorale
 costituzionale, cosa che non e’, sarebbe diventata
 incostituzionale grazie alla ammissione del voto di fiducia in
 violazione dell’art. 72, comma 4 della Costituzione” – e
 incalza – “Spero che i cittadini capiscano l’imbroglio e gli
 elettori non diano fiducia a chi non gli vuole concedere la
 liberta’ di votare in conformita’ alla Costituzione”.
 Concludendo sulla questione della fiducia “Il voto non e’
 libero, uguale e personale ma, grazie a Dio, resta ancora
 segreto”.
     Besostri, relatore della legge 482/1999 di tutela delle
 minoranze, prosegue sulle minoranze nazionali e dichiara “Credo
 che Zeller non possa dare lezioni a nessuno perche’ le norme
 per la Camera dei Deputati non tutelano le minoranze
 linguistiche ma unicamente il monopolio della SVP sulla
 minoranza linguistica tedesca”.
     E ha concluso “Se fosse stato vero il contrario avrebbero
 fatto qualcosa per tutelare le minoranze che vivono in regioni
 a statuto ordinario, ovvero quelle in regioni autonome senza
 tutela statutaria come quella sarda, la piu’ grande minoranza
 linguistica in Italia, e la seconda minoranza linguistica,
 ovvero la friulanofona”. (AGI)
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ADN Kronos, martedì 24 ottobre 2017
L.ELETTORALE: BESOSTRI, SE CI AVESSERO CREDUTONON AVREBBERO CHIESTO FIDUCIA =
      L.ELETTORALE: BESOSTRI, SE CI AVESSERO CREDUTONON AVREBBERO CHIESTO FIDUCIA =
       Il governo dimostra di non aver fiducia nella bonta’ di quanto
 proposto
       Roma, 24 ott. (AdnKronos) – “Il governo chiede la fiducia perché non
 crede nella bontà della sua legge e nella tenuta della maggioranza,
 oltre che voler evitare pochi voti segreti”. Lo dice Felice Besostri,
 coordinatore degli avvocati Antitalikum alla notizia del voto di
 fiducia al Senato da parte del governo.
       “Quello che speravo non succedesse è successo di nuovo -prosegue-
 quindi la presidenza del Senato e delle Camere nel complesso ha
 accettato il ricatto”.
       “Se il Rosatellum fosse stata una legge elettorale costituzionale,
 cosa che non è, sarebbe diventata incostituzionale grazie
 all’ammissione del voto di fiducia in violazione dell’articolo 72,
 comma 4 della Costituzione -incalza il capo degli Avvocati
 AntitaliKum- Spero che i cittadini capiscano l’imbroglio e gli
 elettori non diano fiducia a chi non vuole concedere la libertà di
 votare in conformità alla Costituzione. Il voto non è libero, uguale e
 personale ma, grazie a Dio, resta ancora segreto”.
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