ANSA
Legge elettorale: Besostri, vittoria No può far annullare Italicum
(ANSA) – ROMA, 23 GEN – “L’Italicum prevede un premio di maggioranza di 340 seggi pari al 54% dei 630 seggi complessivi, ma al 55% dei seggi del territorio nazionale al netto dei 12 della Circoscrizione estero e una soglia di accesso nazionale del 3%, cioe’ le liste che non raggiungono almeno il 3% non hanno diritto ad alcun rappresentante: con una legge integralmente proporzionale una lista con il 2,5% avrebbe diritto a 15 deputati”. Lo afferma Felice Besostri Coordinatore dei ricorsi contro l’Italicum.
“La lista vincitrice – prosegue – formera’ il Governo, che godrebbe non solo dei 340 seggi ma anche quelli politicamente affini della Circoscrizione Estero e dei 9 collegi uninominali della Val d’Aosta e del Trentino Alto Adige/Sudtirol.
Prudenzialmente il Presidente del Consiglio potra’ contare su 355 seggi, pari al 56%. Oltre all’abnorme premio di maggioranza, che nel caso in cui fosse passata la deforma costituzionale avrebbe assicurato al Governo il controllo del Parlamento in seduta comune composto da 730, vi era il privilegio della elezione dei capilista, cioe’ di 378 seggi, 100 della lista vincitrice e 278 delle minoranze, se nessuna di esse ottiene piu’ di 100 seggi.
Non ci sono piu’ le liste integralmente bloccate, ma aggiungendo i 9 collegi uninominali abbiamo pur sempre il 61,4% dei deputati nominati dai capipartito.
Prosegue Besostri: “L’Italicum dopo lo stralcio delle norme sul Senato nel marzo 2014 e’ stato il diretto ispiratore della deforma costituzionale Renzi-Boschi presentata l’8 aprile 2014.
Il successo del NO potrebbe comportare l’annullamento totale della legge elettorale per irragionevolezza di una legge che sacrifica la rappresentanza in una sola Camera di un Parlamento bicamerale che deve assicurare la fiducia ex art.94 Cost. E’ una delle censure sollevate dall’ordinanza del Tribunale di Messina del 17 febbraio 2016 su cui si deve pronunciare il 24 gennaio la Consulta”.
E conclude “L’esito referendario del 4 dicembre ha sventato il passaggio da una Repubblica democratica con forma di governo parlamentare, ad un premierato assoluto senza i contrappesi di un sistema presidenziale, dove vige il principio della divisioni dei poteri. Il primo ministro con il premio di maggioranza avrebbe controllato l’unica camera elettiva e si sarebbe sovraordinato al Presidente della Repubblica svuotato del potere di nomina del Presidente del Consiglio dei Ministri previsto dall’art. 92 Cost. e minacciato di essere messo in stato d’accusa grazie all’art. 90 dal Parlamento in seduta comune”.
(ANSA).
IA-COM
23-GEN-17 17:46 NNNN

>>>ANSA/ L.elettorale: nervi tesi tra Partiti in attesa Consulta
Salvini teme inciuci e chiede insieme a Grillo subito elezioni (di Giovanni Innamorati) (ANSA) – ROMA, 23 GEN – Nervi tesi in Parlamento a 24 ore dalla seduta della Corte costituzionale che dovra’ pronunciarsi sui ricorsi contro l’Italicum. Ogni partito in cuor suo auspica una ben precisa sentenza, con Beppe Grillo e Matteo Salvini che alzano la voce per tirar per la toga i 13 giudici che domani si riuniranno, chiedendo loro un risultato che porti a immediate urne. Richiesta che fa inalberare quanti non vogliono correre a elezioni anticipate, a partire da Fi e dalla minoranza del Pd.
A far saltare sulla sedia Grillo e Salvini ci ha pensato oggi Il Corriere della Sera che ha ipotizzato una sentenza della Consulta non auto-applicativa, cosa che contraddirebbe due precedenti sentenze. Il leader della Lega teme in particolare “inciuci” tra la Consulta e il vecchio sistema “legato alle poltrone”. “Mi aspetto una decisione sull’Italicum – ha tuonato il segretario del Carroccio – qualunque essa sia. Sarebbe inaccettabile una sentenza all’italiana, che decide ma non decide. Credo che sia indispensabile andare subito al voto”. E anche Grillo invoca le urne: “se escludiamo l’ipotesi che la Corte rigetti i ricorsi perche’ inammissibili da domani avremo una nuova legge elettorale pronta per l’uso”. Contro di loro tutta Forza Italia (Renato Brunetta, Renato Schifani, Deborah Bergamini, ecc) secondo cui spetta al Parlamento metter comunque mano alla legge elettorale.
In realta’ la situazione e’ piu’ complessa, perche’ non e’ detto che la legge che uscira’ dalla Corte rispondera’ al requisito indicato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, unico ad avere il potere di sciogliere le Camere: che il sistema sia omogeneo per i due rami del Parlamento. Solo se la Corte dovesse bocciare in toto l’Italicum – come ha sostenuto oggi l’avvocato Felice Besostri, promotore dei ricorsi – avremmo una legge omogenea per Camera e Senato: infatti in campo rimarrebbe il Consultellum, un proporzionale puro per entrambe le Camere.
Un sistema che piace a Fi, e che favorirebbe dopo il voto una Grande Coalizione Pd-Fi o piu’ probabilmente – stando agli attuali sondaggi – quella M5s-Lega-Fdi. Scenari che nessun partito, tranne Fi, intende dichiarare prima del voto e che anzi ha oggi fatto infuriare Beppe Grillo, che lo ha negato.
Altro scenario difficile, di cui ha parlato Grillo, e’ il rigetto dei ricorsi, perche’ inammissibili, come sostengono alcuni giuristi. Il paradosso e’ che Renzi vedrebbe “salvata” la sua legge elettorale, che pero’ vale solo per la Camera e che e’ distante dal proporzionale del Senato, allontanando quindi le urne; anche perche’ dalla Corte non verrebbero indicazioni utili per un nuovo sistema su cui lavorare per trovare un accordo.
I rumors che giungono in Transatlantico parlano pero’ di un altro scenario, e cioe’ la bocciatura del solo ballottaggio, mantenendo pero’ il premio per chi supera il 40% al primo turno.
Alcuni renziani sostengono che questo sistema consentirebbe di andare al voto a giugno, dato che il Consultellum per il Senato ha una soglia dell’8% e quindi e’ un proporzionale ma con tendenza maggioritaria. Altri Dem fanno notare al Segretario che difficilmente il Pd o altri supereranno il 40%, e quindi questo sistema si tradurrebbe, di fatto, in un proporzionale puro, che a Renzi non piace, perche’ lo porterebbe nella palude del “pareggio”. Meglio allora un proporzionale, si’, ma con un premio di governabilita’ – per esempio di 90 seggi – per il partito o la coalizione piu’ votata. Come prevedono le proposte di legge dei Giovani Turchi (Andrea Orlando e Matteo Orfini) e di Ncd. Un sistema che apre la porta sia ad una corsa in solitaria del Pd e di Fi, sia a delle coalizioni, ancora tutte da costruire.
(ANSA).

AGI
23-GEN-17 19:22 NNNN
Italicum: Besostri, Consulta potrebbe annullare legge totalmente =
(AGI) – Roma, 23 gen. – “L’Italicum dopo lo stralcio delle norme sul Senato nel marzo 2014 e’ stato il diretto ispiratore della deforma costituzionale Renzi-Boschi presentata l’8 aprile 2014. Il successo del NO potrebbe comportare l’annullamento totale della legge elettorale per irragionevolezza di una legge che sacrifica la rappresentanza in una sola Camera di un Parlamento bicamerale che deve assicurare la fiducia ex art.94 Cost. E’ una delle censure sollevate dall’ordinanza del Tribunale di Messina del 17 febbraio 2016 su cui si deve pronunciare il 24 gennaio la Consulta”. Lo afferma Felice Besostri, coordinatore dei ricorsi Anti Italicum, alla vigilia dell’inizio dell’esame della legge elettorale da parte della Consulta. (AGI)
Mol
Italicum: Besostri, Consulta potrebbe annullare legge totalmente (2)=
(AGI) – Roma, 23 gen. – “L’Italicum prevede un premio di maggioranza di 340 seggi pari al 54% dei 630 seggi complessivi, ma al 55% dei seggi del territorio nazionale al netto dei 12 della Circoscrizione estero e una soglia di accesso nazionale del 3%, cioe’ le liste che non raggiungono almeno il 3% non hanno diritto ad alcun rappresentante: con una legge integralmente proporzionale una lista con il 2,5% avrebbe diritto a 15 deputati”, ricorda Besostri: “La lista vincitrice, formerebbe il Governo, che godrebbe non solo dei 340 seggi ma anche quelli politicamente affini della Circoscrizione Estero e dei 9 collegi uninominali della Val d’Aosta e del Trentino Alto Adige/Sudtirol. Prudenzialmente il Presidente del Consiglio potra’ contare su 355 seggi, pari al 56%”. Un premio di maggiorazna “abnorme” a cui si aggiunge, per Besostri, “il privilegio della elezione dei capilista, cioe’ di 378 seggi, 100 della lista vincitrice e 278 delle minoranze, se nessuna di esse ottiene piu’ di 100 seggi. Non ci sono piu’ le liste integralmente bloccate, ma aggiungendo i 9 collegi uninominali abbiamo pur sempre il 61,4% dei deputati nominati dai capipartito”. (AGI)

ADN KRONOS
L.ELETTORALE: BESOSTRI, VITTORIA NO POTREBBE PORTARE A ANNULLAMENTO ITALICUM =
Legge sacrifica rappresentanza in una sola Camera Roma, 23 gen. (AdnKronos) – “L’Italicum prevede un premio di maggioranza di 340 seggi pari al 54% dei 630 seggi complessivi, ma al
55% dei seggi del territorio nazionale al netto dei 12 della Circoscrizione estero e una soglia di accesso nazionale del 3%, cioè le liste che non raggiungono almeno il 3% non hanno diritto a alcun rappresentante: con una legge integralmente proporzionale una lista con il 2,5% avrebbe diritto a 15 deputati”. Lo afferma FeliceBesostri, coordinatore dei ricorsi contro l’Italicum.
“La lista vincitrice – ricorda ancora Besostri – formerà il governo, che godrebbe non solo dei 340 seggi ma anche quelli politicamente affini della circoscrizione Estero e dei 9 collegi uninominali della Val d’Aosta e del Trentino Alto Adige/Südtirol. Prudenzialmente il Presidente del Consiglio potrà contare su 355 seggi, pari al 56%”.
“Oltre all’abnorme premio di maggioranza, che nel caso in cui fosse passata la deforma costituzionale avrebbe assicurato al Governo il controllo del Parlamento in seduta comune composto da 730 membri, vi era il privilegio della elezione dei capilista, cioè di 378 seggi, 100 della lista vincitrice e 278 delle minoranze, se nessuna di esse ottiene più di 100 seggi. Non ci sono più le liste integralmente bloccate, ma aggiungendo i 9 collegi uninominali abbiamo pur sempre il 61,4% dei deputati nominati dai capipartito. (segue) (Pol-Ruf/AdnKronos)
ISSN 2465 – 122
23-GEN-17 15:58 .
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L.ELETTORALE: BESOSTRI, VITTORIA NO POTREBBE PORTARE A ANNULLAMENTO ITALICUM (2) =
(AdnKronos) – Prosegue Besostri: “l’Italicum, dopo lo stralcio delle norme sul Senato, nel marzo 2014 è stato il diretto ispiratore della deforma costituzionale Renzi-Boschi presentata l’8 aprile 2014. Il successo del No potrebbe comportare l’annullamento totale della legge elettorale per irragionevolezza di una legge che sacrifica la rappresentanza in una sola Camera di un Parlamento bicamerale che deve assicurare la fiducia ex art.94 Cost”.
“E’ una delle censure sollevate dall’ordinanza del Tribunale di Messina del 17 febbraio 2016 – continua l’avvocato costituzionalista – su cui si deve pronunciare il 24 gennaio la Consulta. L’esito referendario del 4 dicembre, ha sventato il passaggio da una Repubblica democratica con forma di governo parlamentare, a un premierato assoluto senza i contrappesi di un sistema presidenziale, dove vige il principio della divisioni dei poteri”.
“Il primo ministro con il premio di maggioranza avrebbe controllato l’unica Camera elettiva e si sarebbe sovraordinato al Presidente della Repubblica svuotato del potere di nomina del Presidente del Consiglio dei Ministri previsto dall’art. 92 Cost. e minacciato di essere messo in stato d’accusa grazie all’art. 90 dal Parlamento in seduta comune” (Pol-Ruf/AdnKronos)
ISSN 2465 – 122
23-GEN-17 15:58 .
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ASKANEWS
L.elettorale, Besostri: Italicum potrebbe essere annullato
“Sacrifica la rappresentanza di una sola Camera”

Roma, 23 gen. (askanews) – “La vittoria del no al referendum
potrebbe comportare l’annullamento di una legge che sacrifica la
rappresentanza in una sola Camera”. Lo afferma in una nota
afferma Felice Besostri, coordinatore dei ricorsi ant Italicum.

“L’Italicum – spiega – prevede un premio di maggioranza di 340
seggi pari al 54% dei 630 seggi complessivi, ma al 55% dei seggi
del territorio nazionale al netto dei 12 della circoscrizione
estero e una soglia di accesso nazionale del 3%, cioè le liste
che non raggiungono almeno il 3% non hanno diritto ad alcun
rappresentante: con una legge integralmente proporzionale una
lista con il 2,5% avrebbe diritto a 15 deputati”.

“La lista vincitrice, formerà il governo, che godrebbe non solo
dei 340 seggi ma anche – prosegue – quelli politicamente affini
della circoscrizione Estero e dei 9 collegi uninominali della Val
d’Aosta e del Trentino Alto Adige/Südtirol. Prudenzialmente il
presidente del Consiglio potrà contare su 355 seggi, pari al 56%”.
(Segue)

Pol/Bac

231548 gen 17
L.elettorale, Besostri: Italicum potrebbe essere annullato -2-
Roma, 23 gen. (askanews) – “Oltre all’abnorme premio di
maggioranza, che nel caso in cui fosse passata la deforma
costituzionale avrebbe assicurato al governo il controllo del
Parlamento in seduta comune composto da 730, vi era il privilegio
della elezione dei capilista, cioè di 378 seggi, 100 della lista
vincitrice e 278 delle minoranze, se nessuna di esse ottiene più
di 100 seggi. Non ci sono più – dice ancora – le liste
integralmente bloccate, ma aggiungendo i 9 collegi uninominali
abbiamo pur sempre il 61,4% dei deputati nominati dai capipartito.

Prosegue Besostri: “L’Italicum dopo lo stralcio delle norme sul
Senato nel marzo 2014 è stato il diretto ispiratore della deforma
costituzionale Renzi-Boschi presentata l’8 aprile 2014. Il
successo del NO potrebbe comportare l’annullamento totale della
legge elettorale per irragionevolezza di una legge che sacrifica
la rappresentanza in una sola Camera di un Parlamento bicamerale
che deve assicurare la fiducia ex art.94 Cost. E’ una delle
censure sollevate dall’ordinanza del Tribunale di Messina del 17
febbraio 2016 su cui si deve pronunciare il 24 gennaio la
Consulta”.

“L’esito referendario del 4 dicembre – conclude – ha sventato il
passaggio da una Repubblica democratica con forma di governo
parlamentare, ad un premierato assoluto senza i contrappesi di un
sistema presidenziale, dove vige il principio della divisioni dei
poteri. Il primo ministro con il premio di maggioranza avrebbe
controllato l’unica camera elettiva e si sarebbe sovraordinato al
Presidente della Repubblica svuotato del potere di nomina del
Presidente del Consiglio dei Ministri previsto dall’art. 92 Cost.
e minacciato di essere messo in stato d’accusa grazie all’art. 90
dal Parlamento in seduta comune”.

Pol/Bac

231548 GEN 17

 

Link: Il Messaggero

Italicum, domani la Consulta: ballottaggio e capilista a rischio