Anche presso il Tribunale di Bari, il prossimo 4 marzo, si celebrerà l’udienza per discutere il ricorso teso a far dichiarare la incostituzionalità dell’ITALIKUM, la Legge elettorale nazionale approvata lo scorso 4 maggio.
Il collegio difensivo è di assoluto rilievo in quanto composto dagli Avvocati Felice Carlo Besostri, Nicola Colaianni, Luigi Volpe, Enrico Colazzo e Marco Ligori.

Il coordinatore del pool difensivo pugliese, l’Avv. Marco Ligori è ottimista: “Il nostro auspicio è che anche il Tribunale di Bari, come quello di Messina, accolga i nostri rilievi e rinvii la legge dinanzi alla Corte Costituzionale. Le eccezioni sollevate, tra le altre, riguardano: il vulnus al principio di rappresentanza territoriale; il vulnus al principio di rappresentanza democratica, punto connesso col premio maggioranza; la mancanza di soglia minima per accedere al ballottaggio; la impossibilità di scegliere direttamente e liberamente i deputati, questione legata ai capilista bloccati e quindi nominati dalle segreterie dei partiti; le irragionevoli soglie di accesso al Senato residuate dal Porcellum; la irragionevole applicazione della nuova normativa limitata solo alla Camera dei Deputati, a Costituzione invariata, e non al Senato.

Siamo fiduciosi e speriamo che tanto a Bari quanto a Lecce i giudici accolgano le nostre eccezioni”.
Tra i ricorrenti spiccano diversi docenti universitari e costituzionalisti come Marina Specchia Calamo, Monica McBritton, Laura Marchetto, Vittorio Delfino Pesce, Nicola Perrone, Alessandro Torre, Laura Marcheti, Mario Sechi, Mario Spagnoletti, Pasquale Voza, Ferdinando Pappalardo, l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il sindaco di Modugno ed ex magistrato, Nicola Magrone, il deputato del M5S Giuseppe D’Ambrosio, l’ex assessore regionale alla sanità, Tommaso Fiore oltre a Nicola Colainni, docenye di diritto ecclesiastico presso l’Università di Bari che qui è nella doppia veste di ricorrente ed Avvocato.
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