«Il Tribunale di Napoli deve pronunciarsi sui limiti di accesso al Parlamento
Europorcellum, a breve la sentenza. Il giudice Savoja del Tribunale monocratico diNapoli – Sezione I del Tribunale Civile – si è riservato la decisione sull’invio per questioni pregiudiziali (compatibilità della legge italiana con la normativa europea) alla Corte di giustizia dell’Unione Europea. I punti sollevati hanno riguardato l’illegittimità delle soglie di accesso fissate dalla legge nazionale; la discriminazione delle minoranze linguistiche diverse dalla francese della Val d’Aosta, tedesca di Bolzano e slovena del Friuli Venezia Giulia: in particolare nella IV circoscrizione vi é la rilevatile presenza della minoranza albanese Arbéreshé, rappresentata in giudizio da Mario Brunetti, massimo esponente della comunità; l’illegittimità dell’esenzione dalla raccolta di firme delle liste collegate a gruppi presenti nel parlamento nazionale ed europeo; la mancanza di norme sul riequilibrio della rappresentanza di genere.
La causa è stata discussa dagli avvocati Besostri, Sarno, Di Giacomo, Cicchetti e Ricciuto. «In sede di prima udienza era il massimo che ci si potesse spettare», la loro valutazione: «Il Tribuna-le partenopeo si é rivelato all’altez-za dell’auspicio di una Napoli per un giorno capitale del Diritto costituzionale europeo. Si potrebbe dire che non c’è bisogno di andare a Berlino, perché c’è un giudice a Napoli», Si tratta del primo dei sei ricorsi contro il cosiddetto l’ Europorcellum promossi dall’avvocato Felice Besostri con l’avvocato Giuseppe Sarno davanti alla Sezione Prima del Tribunale Civile di Napoli.
Questo Tribunale è stato investito di una questione che il 26 febbraio il Tribunale Costituzionale Federale tedesco ha valutato la costituziona-lità della soglia di accesso del 3% per il rinnovo del Parlamento Europeo. Con quella decisione l’Italia è rimasto l’unico grande Paese della Ue con una soglia nazionale del 4%. Il Tribunale di Napoli è anche il primo a poter dare applicazione ai principi affermati in materia elettorale dalla Corte Costituzionale con la sua sentenza numero I del 2014 dì annullamento parziale della legge 270 del 2005 (nota come «Porcellum»). l motivi di incostituzionalità contrarietà ai Trattati sono numerosi e non riguardano soltanto la soglia di accesso. Non ci sono norme sulla parità di genere nella rappresentanza e sono discriminate le minoranze linguistiche diverse dalla tedesca della provincia di Bolzano, in questa circoscrizione europea per esempio gli albanesi di Calabria, della Basilicata e dell’Irpinia. Infine non è stata cambiata la legge sul’attribuzione dei seggi che penalizza il Meridione e le Isole (nel 2009 sono stati persi quattro europarlamentari a favore del nord e del centro) Ultima illegittimità, forse la più grave: i partiti esistenti con propri gruppi in Parlamento non devono raccogliere firme di presentazione, mentre i nuovi come la lista «AItra Europa» ben 150mila in Italia, delle quali 30mila in ogni circoscrizione e 3mila in ogni regione. Vai d ‘Aosta compresa». L’esito finale affermano Sarno e Besostrì è sicuro: il ricorso sarà accolto dalla Corte Europea dì Giustizia e dalla Corte Costituzionale. Il solo problema è rappresentato dai tempi. Questo dipende dalla sensibilità del tribunale di Napoli.
Fonte: Il Mattino – Avellino