«Estratto di una presentazione in Parlamento di un’altra legge elettorale con premio di maggioranza. Chi indovina da chi e quando?

Presentazione di un disegno di legge elettorale. Argomentazioni

Un metodo, il quale avrebbe voluto garantire una riproduzione perfetta del corpo elettorale nell’ Assemblea legislativa, perdette di vista l’altro canone pure sempre riconosciuto, ed insopprimibile nella struttura di,

uno Stato a sistema rappresentativo, che le minoranze debbono avere sì la loro esatta rappresentanza, ma alla maggioranza non deve esser tolto il mezzo di efficacemente deliberare.

Scopo dell’attuale disegno di legge, all’infuori di altri intenti collaterali, è essenzialmente quello di assicurare al popolo, il quale anela di vedere debellata al sommo della cosa pubblica ogni incertezza o tergiversazione, una vibrazione unica di forze convergenti, un Governo conscio dei suoi doveri e capace di adempierli. Conservando pertanto il principio della rappresentanza proporzionale delle minoranze, il progetto, che vi viene proposto rinsalda intorno a quella corrente politica, che abbia raggiunto per la sua lista il maggior numero, una maggioranza in seggi “ampia e stabile”.

Una buona legge elettorale, la quale si ispiri a sani concetti generali e alle necessità contingenti, deve insieme conglobare i due scopi: rispecchiare le condizioni dei partiti nel Paese, e garantire vita duratura al Governo, il quale ha bisogno di dedicare tutte le sue energie alla risoluzione dei gravi problemi dello Stato e non disperderle a fronteggiare le insidie di tutte le ore. [… ] Al primo scopo risponde la proporzionale, ma vi risponde troppo. Al secondo si ispira il metodo che vi propongo, il quale, senza trascurare i diritti delle minoranze, assicura una consistenza di Governo che è la tendenza istituzionale e pratica del tempo attuale”.