«Il giorno 25 novembre 2005 si è riunito a Pavia, sotto la presidenza del compagno Pietro Bolognesi, della Direzione Regionale DS della Lombardia, il coordinamento regionale della componente Sinistra DS per il Socialismo.

Ha aperto i lavori il compagno Felice Besostri, dell’Esecutivo Nazionale della Sinistra DS per il Socialismo, coordinatore regionale della componente che ha illustrato gli argomenti all’OdG.

È stato approvato un documento politico programmatico i cui punti principali sono:

1) la soddisfazione per i risultati della consultazione popolare (primarie) per la designazione del leader della coalizione di centro-sinistra l’Unione. Questo e non altro era l’oggetto della consultazione.

2) la ferma opposizione ad ogni trasformazione o confluenza dei DS in un nuovo soggetto politico denominato Partito Democratico o Partito Riformista, privo di ogni connotazione programmatica e politicamente ambiguo nella collocazione delle grandi famiglie politiche europee.

I DS sono saldamente collocati nell’ambito del socialismo europeo ed internazionale. Non è in discussione la loro appartenenza a pieno titolo e senza riserve mentali al PSE e all’Internazionale Socialista, così come dei loro rappresentanti nelle assemblee parlamentari ai Gruppi Socialisti del Parlamento Europeo e dell’Assemblea del Consiglio d’Europa.

Nell’ambito del socialismo europeo i DS opereranno per l’approfondimento del dialogo e della cooperazione politica con tutte le formazioni democratiche progressiste e di ispirazione sociale allo stesso modo con cui si confronteranno e collaboreranno con le formazioni della sinistra europea non organizzate nel PSE.

L’approfondimento dell’unità europea richiede un’alleanza politica vasta senza preclusioni a priori, in particolare con tutti coloro che pongono al centro del loro agire l’uomo con i suoi diritti e bisogni, i valori della democrazia, della libertà e della solidarietà politica all’interno di ogni nazione europea, nell’Unione e nei rapporti dell’Europa con il resto del Mondo, in particolare con i popoli dei paesi non sviluppati o in via di sviluppo.

3) La preoccupazione per le crescenti disuguaglianze nel mondo che alimentano la povertà, l’emigrazione incontrollata, il mancato soddisfacimento dei bisogni di base nell’istruzione, nella sanità, nell’approvvigionamento idrico e sul piano politico e delle relazioni internazionali il fanatismo etnico e religioso, con le sue varianti terroriste, la corsa all’armamento atomico, la frenesia bellicista imperiale e le occupazioni militari.

I socialisti in tutto il mondo chiedono una riforma delle istituzioni internazionali con il rafforzamento o l’istituzione di una dimensione parlamentare di controllo e di indirizzo politico.

È urgente un’azione coordinata per ridurre le disuguaglianze di sviluppo, e gli effetti del liberismo selvaggio e della speculazione finanziaria, per ampliare la protezione ambientale e la salvaguardia delle biodiversità e per assicurare l’accesso ai beni primari e gli standards vitali minimi.

4) L’auspicio per un superamento delle divisioni delle componenti di minoranza, fondate sulle mozioni del Congresso di Roma, sottolineando le convergenze di fondo con la Sinistra DS per tornare a vincere e gli ecologisti DS, superiori alle differenze..

Nel partito è matura una nuova riaggregazione che investe tutte le componenti, compresa quella di maggioranza intorno alla salvaguardia dell’identità socialista e di sinistra dei DS con al centro una rinnovata unità programmatica fondata sulla centralità del lavoro, l’estensione dei diritti civili e di libertà, la salvaguardia della laicità e la libertà della ricerca.

In conclusione si sono, altresì, approvati gli orientamenti della componente negli organi regionali e provinciali del Partito.

I compagni della Sinistra DS per il socialismo si sono impegnati anche con proprie candidature per il successo del partito e hanno contribuito al suo rafforzamento ed alla sua tenuta sul fianco sinistro.

Si deve constatare che purtroppo permane a livello della Direzione Regionale e di alcune direzioni provinciali una insensata ed ingiustificabile discriminazione nei confronti della componente (nei fatti, anche se verbalmente negata): l’unica a non essere associata nella conduzione del Partito vuoi nelle segreterie vuoi negli incarichi di lavoro, per i quali abbiamo disponibili compagni con le qualifiche, competenze ed esperienze necessarie.

La componente ha, quindi, deciso che in assenza di specifici e concordanti segnali unitari lascerà ogni incarico nella presidenza delle direzioni e nelle commissioni di garanzia a cominciare dalla Direzione Regionale della Lombardia, l’organismo nel quale si registrano le maggiori chiusure e l’assenza di ogni interlocuzione.

È chiaro che questi atteggiamenti di chiusura e di discriminazione fanno già capire quali saranno i comportamenti in vista delle prossime competizioni elettorali politiche ed amministrative.

I compagni della componente sostengono per le candidature monocratiche le primarie aperte a tutte le forze dell’Unione e per le candidature del partito primarie tra gli iscritti.

Le elezioni comunali di Milano per il loro significato emblematico e per la loro rilevanza politica sono un fatto di rilevanza regionale e nazionale.

Dal punto di vista programmatico ci si deve impegnare senza riserve per la costruzione della città metropolitana, per la suddivisione del territorio cittadino in municipalità dotate di poteri effettivi e di mezzi finanziari, per la riforma dello Statuto comunale con l’introduzione di istituti di partecipazione cittadina per ogni progetto di infrastrutture e di trasformazione urbanistica con impatto ambientale e per il diritto di voto a tutti i residenti, di nazionalità italiana o straniera, nelle consultazioni cittadine e nell’elezione dei Consigli di Circoscrizione.

Alle elezioni comunali i DS dovranno partecipare con il proprio simbolo ed una propria lista di forte caratterizzazione programmatica, salvo diverse indicazioni che dovessero emergere anche in accordo con la componente nazionale ed a fronte di un orientamento complessivo del partito per tutte le consultazioni amministrative.

La eventuale lista civica collegata al candidato Sindaco del Centro-sinistra dovrà essere una vera e propria lista civica, che allarghi l’influenza dell’Unione e non un luogo di rifugio di partiti, che abbiano smarrito la propria identità e che perciò non hanno il coraggio di presentarsi con il proprio simbolo agli elettori.

La componente segue con attenzione il processo di unità socialista e l’accordo programmatico con i partiti dell’area radicale e socialista, tra i quali la nascente ‘rosa nel pugno’.

L’Unione e l’Ulivo hanno bisogno di componenti laiche, socialiste e libertarie.

Nel processo di unità socialista individua una tappa del disegno di fondo, che è la costruzione anche in Italia del partito unitario del socialismo europeo.

La componente è, altresì, impegnata a partecipare a tutte le occasioni di dialogo e confronto a sinistra, ferma restando la convinta adesione ai DS, e a questo fine considera interessante l’esperienza di Unaltralombardia, a patto che essa in un processo di ricostituzione ritrovi l’ispirazione originaria di grande apertura e se nei principi e nei fatti si dimostri svincolata da ogni specifico partito politico, ma appunto si caratterizzi in senso pluralista.