Ieri 18 gennaio 2017 si è discusso innanzi al Giudice del Tribunale di L’Aquila Daria Lombardi il ricorso, promosso da esponenti di MDP, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista e M5S, tutti rappresentati dall’avvocato Michele Pezone, per ottenere una nuova pronuncia di incostituzionalità dell’Italicum, anche nell’attuale versione che residua dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 37 del 25 gennaio 2017.
I motivi che sono stati sottoposti all’attenzione del predetto Giudice sono due, e cioè la violazione del “principio di normalità” nell’iter di formazione della legge che ha condotto all’Italicum (visto che è stato utilizzato il c.d. ‘canguro’ con maxiemendamento e voto di fiducia) e la disomogeneità delle due leggi elettorali attualmente vigenti per i due rami del Parlamento.
Tali questioni erano già state sollevate nell’originario ricorso davanti al Tribunale di L’Aquila e non sono state rimesse alla valutazione della Corte Costituzionale da parte dei cinque Tribunali (Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova) che lo scorso anno avevano sollevato varie questioni di illegittimità dell’Italicum, per cui possono ancora essere oggetto di un’ordinanza di rimessione innanzi alla Consulta da parte del Tribunale di L’Aquila.
L’obiettivo è quello di rendere nulla all’origine la legge sull’ Italicum e di avere una legge elettorale e che consenta la formazione di gruppi parlamentari omogenei tra Camera e Senato. ” Il ricorso dell’Aquila è il primo dei ricorsi degli avvocati antitalikum-ha dichiarato il loro coordinatore avv. Felice Besostri-che va in decisione dei 10 fissati entro il 30 novembre, i prossimi sono Lecce il 21 settembre e il 29 dello stesso mese Messina e Venezia” “Aumentano le possibilità che siano rimesse alla Corte Costituzionale nuove questioni incidentali di costituzionalità”-ha concluso l’avv. Felice Besostri-” per armonizzare le leggi elettorali di Camera e Senato”