COMUNICATO STAMPA

Dichiarazione dell’avvocato socialista Felice Besostri, coordinatore degli avvocati antitalikum.

“Disciplinatamente da cittadino elettore, interessato ad impedire che questo Paese vada alle urne con una terza legge elettorale incostituzionale il 18 giugno ero al Brancaccio e il 1 ° luglio in piazza Santi Apostoli.  Due manifestazioni diverse una al chiuso di un teatro, con tanti interventi, ma non abbastanza, l’altra all’aperto con sventolio  di bandiere. Un punto in comune: dobbiamo essere uniti per vincere la sfida in nome degli esclusi. Anche programmaticamente si chiede una netta discontinuità con le politiche governative e le “riforme” di Renzi. Una differenza di linguaggio non secondaria: al Brancaccio l’appello era principalmente alla sinistra. In Santi Apostoli dove era nato l’Ulivo l’appello all’unità abbracciava tutto il popolo del Centro-sinistra. Due processi alternativi, paralleli o convergenti. E’ presto per dirlo –aggiunge Besostri- finché dalle parole non si passa a fatti.

Tutti vanno messi alla prova di un processo inclusivo se la nuova formazione deve essere larga e plurale. Per il momento siamo nella fase in cui gli organizzatori dell’evento decidono chi parla e chi non parla e persino di dare notizia di chi è presente.  Detto di passaggio se è uno criteri per il diritto di parola è di essere società civile, donna e giovane, sorgono problemi, né Sanders (nato nel 1941), né Corbyn (nato nel 1949), cui tutti inneggiano e che confidenzialmente sono Bernie e Jeremy, avrebbero diritto di parola: sono membri di un partito, fanno pare della casta parlamentare, sono uomini e decisamente anziani.

Grande assente la legge elettorale -conclude Besostri- allo stato in un parlamento bicamerale paritario, grazie al voto delle italiane e degli italiani il 4 dicembre, per giocare un ruolo credibile bisogna essere almeno l’8%: per 2 progetti civici e di sinistra non c’è spazio.

Felice Besostri

335 294 617

Roma, 2 luglio 2017