I comitati anti-Italicum a Sabbioneta: «Incostituzionali le due leggi difformi»
Pronti a bloccare le elezioni politiche anticipate, se Renzi o chi altri premerà sull’acceleratore. Non solo riattivando i ricorsi pendenti contro l’Italicum, ma anche impugnando lo stesso decreto di convocazione dei comizi elettorali. A dirlo, venerdi (Ndr) sera in sala consigliare a Sabbioneta (MN), l’avvocato Felice Besostri, coordinatore del gruppo avvocati anti-Italicum.

La serata “Costituzione e legge elettorale”, indetta dal “Comitato per il no Oglio-Po” era attesa in quanto prima uscita pubblica del pool anti-Italicum dopo il pronunciamento della Consulta che i124 gennaio scorso ha parzialmente affossato la legge elettorale della Camera. Besostri, prima della serata, ha anticipato i temi sui quali si muoverà ora il corpo dei ricorrenti (200 cittadini fra i quali circa 100 avvocati). «Le due differenti leggi che oggi in Italia regolano le elezioni di Camera e Senato – ha detto l’ex parlamentare del Pd – producono effetti diversi. E in questo vi sono ampi motivi di incostituzionalità. Gli elettori ultra 25enni sono discriminati perché al Senato il loro pronunciamento elettorale viene trattato diversamente da quello alla Camera per effetto del premio di maggioranza alle coalizioni e della soglia di sbarramento». Effetti che, se sul piano politico potrebbero portare ad una instabilità, sul piano formale, per Besostri mostrano appieno la loro incostituzionalità.

«Costringendo ad esempio i partiti a fare coalizioni in un ramo del Parlamento e non nell’altro, rendendo quindi il voto non più espressione libera». Per il combattivo avvocato che ha portato al parziale annullamento sia del Porcellum che dello stesso Italicum, armonizzare le due leggi elettorali «è un obbligo che deriva dalla Costituzione stessa che – ha detto con un sottile gioco di parole – affermando che le leggi elettorali sono necessarie, obbliga le leggi stesse ad essere costituzionali». Da qui la levata di scudi che avverrà in due tempi. Intanto, riattivando i ricorsi contro l’Italicum ancora pendenti in 14 Tribunali «e chiedendo l’invio alla Corte Costituzionale di quesiti specifici». In attesa che la Consulta valuti l’ammissibilità e poi si riunisca però, il voto politico potrebbe essere già stato svolto, replicando la situazione del 2013 con la Corte che dichiarò parzialmente incostituzionale la legge che aveva già eletto il Parlamento. Per questo Besostri ha anticipato il paletto a valle della eventuale indizione delle elezioni. «Impugneremo la convocazione dei comizi elettorali perché queste elezioni, così, non si possono e debbono tenere».

di Francesco Romani

Fonte: Gazzetta di Mantova