di Stefano Fassina |

I risultati elettorali del 25 Settembre confermano tendenze in corso da tanto tempo. Le ultime sciagurate scelte hanno aggravato la distanza della sinistra ufficiale dalle periferie sociali, ma la sua disconnessione sentimentale, prima che politica, da esse è di lunga data. Tuttavia, non siamo di fronte ad una ordinaria sconfitta ciclica delle forze di sistema. E non è un fatto soltanto italiano.

Siamo di fronte, ovunque nelle democrazie consolidate, almeno dai tempi della Brexit e dell’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, agli effetti elettorali, drammaticamente visibili anche nel segno di classe dell’astensione, a “l’insostenibilità sociale, ambientale e spirituale” della regolazione neoliberista del capitalismo (Papa Francesco, intervento all’assemblea “The Economy of Francesco”). Qui sta il punto decisivo. Siamo ad un cambio di stagione. Le destre istintivamente “sovraniste” e tradizionaliste, si affermano, pure in Italia con FdI, perché rispondono con le chiusure e il richiamo in forma regressiva al sacro alla domanda sempre più ansiosa di protezione economica ed identitaria, mentre la sinistra ufficiale ha continuato a seguire l’agenda degli anni ‘90, declinata con europeismo fideistico e atlantismo subalterno, a garanzia di interessi forti o relativamente garantiti, sempre più ridotti in termini numerici.

Ma non è tutto buio. Da noi, con il M5S guidato da Giuseppe Conte, più compiutamente in altre nazioni europee, si affaccia anche una risposta progressista, certo ancora acerba e segnata da contraddizioni, ma riconosciuta dalle fasce sociali più in difficoltà e dalle generazioni più giovani e più intransigenti nell’impegno per la conversione ambientale.

È la risposta scelta nel voto, naturalmente e per la prima volta, da centinaia di migliaia di donne e uomini di sinistra ed ecologisti in un investimento sulla direttrice progressista del Movimento e sulla sua rinnovata classe dirigente. È la risposta che le sottoscritte ed i sottoscritti puntano a rafforzare, nel vivo del confronto e del conflitto sociale, culturale e politico con la destra al governo, in un impegno per la dignità del lavoro, per un ecologismo popolare attento alla sostenibilità sociale della transizione sempre più urgente e per la pace realista, innanzitutto in Ucraina, fondata su una governance multilaterale, espressione dell’irreversibile quadro internazionale multipolare. A tal fine, proponiamo di avviare un coordinamento tra donne e uomini della politica, della rappresentanza sociale, della cittadinanza attiva e della cultura. L’obiettivo è strutturare una rete nazionale e territoriale che, con autonomia politica ed organizzativa, ma senza velleità di fondare l’ennesimo partitino, si relazioni con il M5S e lavori alla costruzione delle condizioni per un rigenerato e credibile polo progressista, adeguato alle sfide per il governo di Comuni, Regioni e dell’Italia.

Per discutere della proposta qui sintetizzata, vi invitiamo a partecipare all’assemblea nazionale, sabato 22 ottobre, dalle 9.30 alle 14.00, a Roma, al Tempio di Adriano, Piazza di Pietra.

L’assemblea di Roma sarà anche l’occasione per sostenere la proposta, lanciata nei giorni scorsi, di manifestazione nazionale per fermare l’escalation militare e negoziare la pace in Ucraina e per definire la controffensiva per proteggere famiglie e imprese dall’impennata delle bollette, per difendere il Reddito di Cittadinanza, per introdurre il salario minimo, per affermare l’unità nazionale minacciata dall’Autonomia differenziata.

OdG COSTITUZIONE COORDINAMENTO 2050

1. Avvio del “Coordinamento 2050. Civico, Ecologista e di Sinistra” (Coordinamento 2050), rete nazionale di percorsi territoriali e tematici che, con autonomia politica ed organizzativa, ma senza velleità di fondare l’ennesimo partitino, si relaziona con il M5S guidato da Giuseppe Conte al fine di promuovere un credibile polo progressista, adeguato alle sfide per il governo di Comuni, Regioni e dell’Italia.

2. Costituzione dell’associazione nazionale di cultura ed iniziativa politica “Coordinamento 2050. Civico, Ecologista e di Sinistra”.

3. Promozione ed avvio, su tutto il territorio nazionale, di coordinamenti locali di percorsi civici, ecologisti e di sinistra con il coinvolgimento di rappresentanti del MoVimento 5 Stelle.

4. Avvio di 4 workshop di elaborazione ed iniziativa politica dedicati al caro bollette e alla transizione ecologica e digitale; alla politica internazionale e alle iniziative per la pace; al riscatto del lavoro e alla giustizia sociale; all’Autonomia differenziata. I 4 gruppi preparano entro la metà di novembre un programma di lavoro per il trimestre successivo, con particolare attenzione al coinvolgimento di personalità della cultura, di comitati civici, delle rappresentanze delle associazioni del Terzo Settore e delle organizzazioni sindacali, del M5S e delle altre forze politiche progressiste.

5. Adesione alla manifestazione nazionale del prossimo 5 novembre, promossa da “Europe for peace” per il cessate il fuoco subito e per un negoziato di pace.

6. Preparazione della prima assemblea nazionale del “Coordinamento 2050. Civico, Ecologista e di Sinistra” per la metà di Marzo 2023.