di Felice Besostri |

Quando con il compagno Franco Astengo abbiamo proposto il dialogo GRAMSCI-MATTEOTTI non abbiamo pensato che fossero la stessa cosa anzi l’importanza del dialogo era proprio che uno era comunista e l’altro socialista, non ulteriormente aggettivabile perché non necessario come punto di partenza.

Lenin e Bernstein non era un dialogo proponibile neppure come punto di partenza. Se proprio vogliamo andare alla radice Marx era Comunista e Engels Socialista, ma scrissero insieme Il Manifesto dei Comunisti, che fu punto comune, ancorché non esclusivo, per i primi partiti di lavoratori compresi quelli che si chiamarono socialdemocratici.

lo stesso Turati nello scritto indirizzato al congresso di Livorno cita il Manifesto. poi per la mia storia personale potrei citare la filosofia della prassi, che attraverso Rodolfo Mondolfo unisce socialisti così diversi come Basso e Matteotti e Turati. Come Basso sia ora indissolubile dalla Luxemburg, che era e resta comunista, pur così diversa da Stalin.

Il problema che tra i viventi non trovo nulla di paragonabili a quelli citati sia nel bene che nel male, neppure sotto specie di nani seduti sulle spalle di giganti; perciò, in grado di vedere più avanti nella linea dell’orizzonte là dove forse sorgerà il sole dell’avvenire, piuttosto che assistere al suo tramonto.

In questo 2022 sono più ottimista che nel 2021 anno per me paragonabile col 1891, mentre spero che il 2022 sia più il 130° del 1892, di quanto il 2021 il centenario del 1921, per affrontare le elezioni del 2023.