«Devo condividere tra compagni la mia delusione.

Vi trascivo il test di una mail che ho scritto al direttore di radio Popolare di Milano.

Una radio fantastica di controinformazone, ma evidentemente ci sono dei tabù resistenti: Sono Felice Besostri, abbonato e azionista di Radio Popolare (solo per significare quanto sia affezionato a questa Radio) vi scrivo per manifestare il mio disagio al limite dell’indignazione per come Esteri ha dato la notizia del processo Breivik in Norvegia.  Dalla notizia si è saputo che ha ucciso 77 persone di cui 69 “politicamente attive”.  Possibile che non c’era spazio per dire che i 69 erano giovani socialisti/laburisti norvegesi, di cui 34 tra i 14 e i 17 anni?

Breivik li ha uccisi per le loro posizioni politiche per l’integrazione, infatti almeno un quarto non erano norvegesi in senso etnico: sono diventati generiche persone “politicamente attive”.  Mi sapete spiegare cosa è successo ai redattori dei testi o ai conduttori, se li hanno modificati? non lo sapevano? ovvero non è di nessun interesse parlare in Italia di individui talmente esotici come sono dei giovani socialisti? O che in quel paese dei giovani si formano in una scuola estiva invece di limitarsi alle discoteche?

Dopo il fatto, la più grande strage di giovani, al di fuori di contesti di guerra, in Europa, mi ero chiesto quale sarebbe stato l’impatto mediatico se un estermista islamico avesse fatto una strage in un campeggio di boy scout cattolici ovvero un colono israeliano in un campo di studenti palestinesi: prime pagine dei giornali e servizi di apertura sui TG.  Invece in Norvegia giovani socialisti uccisi da un fanatico cristian-razzista sono una non notizia o persone senza identità.

AUF – Giovani Socialisti Norvegesi

Speravo che Radio Popolare fosse diversa .

Felice Besostri