Con Luciana Guffanti ho condiviso le lotte per la Gronda Nord 4 gradi di giustizia amministrativa e un passaggio alla Corte Europea di Giustizia, il tutto accompagnato dall’apertura di un procedimento di infrazione a carico dello Stato italiano. In quegli anni luciana è stata un’istancabile animatrice e il giorno del suo funerale presso la Sala Laica di Commiato Turati 1892 ho capito come ci fosse non solo un impegno civile, quello che ha contrassegnato tutta la sua vita, ma anche la difesa intransigente di un sogno, che rischiava di essere infranto. Nella sala di commiato c’era una serie di fotografie che ritraevano Luciana con Aldo Aniasi, il comandante Iso, non l’ho riconosciuto subitissimo perché senza i suoi baffetti. Erano i lavori di trasformazione di un cava probabilmente al servizio della vicina superstrada. ottenne Luciana la sua acquisizione al Comune e la trasformazione in un Parco inaugurato nel 1976 con il nome Parco delle Favole. Ebbene se il progetto non fosse stato bloccato dalle azioni giudiziarie mie con l’aiuto dell’avvocato Roberta Bertolani il parco delle favole, il suo, perché di tutti noi, sarebbe stato spianato da una superstrada. Posso solo immaginare la sua soffeenza, ma mai ha perso il sorriso e l’ottimismo. Ho preso la parola al suo commiato, ma al primo tentativo non ce l’ho fatta, bloccato dalla commozione. Per tutto questo per Luciana faccio un’eccezione agli argomenti di questo blog. Fossi ricordato come Lei saprei di aver fatto le cose giuste.

Felice Besostri

 

Era la “pasionaria” di Affori
Lo scorso 24 giugno si è spenta Luciana Cella Guffanti. La conoscevamo per il suo impegno civile e le sue battaglie per mantenere integro il Parco delle Favole di via Cavalletto e scongiurare la realizzazione di soluzioni urbanistiche e stradali inutili a discapito della vivibilità dei quartieri. Con la Gronda Nord -diceva in un articolo pubblicato su ABC del giugno 2001- «si creerebbe una ulteriore spaccatura tra i quartieri di via Scialoia-Pastro e di via Chianciano-Palmaria-Fabriano». La ricordiamo anche per il suo impegno perché venisse ristrutturata Villa Litta, tante sono state le lettere inviate agli allora sindaci Albertini prima e Moratti poi: «Di anni ne sono passati e Villa Litta, si fa sempre più degradata, le annesse scuderie sono diventate così fatiscenti che un recupero forse sarà ormai impensabile» (ABC, febbraio 2007). Lunedì 27 giugno, alle ore 14,45, si sono svolti i funerali in forma ci-vile presso la Sala del Commiato Turati di via Bauer 19 (a Niguarda); successivamente alla cremazione al Cimitero di Lambrate e le ceneri verranno tumulate nel Cimitero di Bruzzano.
F.A.

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