Nell’assoluto silenzio dei mezzi di comunicazione italiani di tutte le tendenze il prossimo 9 luglio la Corte Costituzionale italiana dovrà decidere – per la prima volta nella sua storia – se ammettere un ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato tra il Popolo contro il Parlamento ed il Potere Giudiziario. Il controllo di costituzionalità in Italia non prevede istituti come il Verfassungsbeschwerde tedesco o il recurso de amparo constitucional spagnolo, cioè l’accesso diretto di un cittadino leso nelle sue prerogative costituzionali. Prima delle elezioni alcuni cittadini elettori, tra cui un ex avvocato dello Stato, due professori universitari ed un magistrato della Corte Suprema di Cassazione, hanno promosso ricorsi presso la magistratura ordinaria ed amministrativa con il fine di far rimettere alla Corte Costituzionale il giudizio sulla Costituzionalità della legge elettorale vigente sia sotto il profilo del premio di maggioranza che delle liste bloccate. La stessa Corte Costituzionale nelle sentenze nr. 15 e 16 del 2008 lo aveva auspicato. Ebbene la magistratura ha dichiarato la carenza assoluta di giurisdizione, cioè che né il giudice amministrativo né il giudice ordinario potessero esaminare i ricorsi perché competente ad esaminarli erano… le Giunte delle Elezioni delle Camere elette con la legge elettorale di dubbia costituzionalità!!! E dopo le elezioni!!! Tutti i ricorsi e le decisioni sono state ignorate dai mezzi di comunicazione italiani.

La legge con il premio di maggioranza andava bene ai due grandi competitori Berlusconi e Veltroni e le liste bloccate a tutti i partiti, perché rafforza il potere della casta. L’Italia non elegge più i suoi parlamentari perché sono nominati dai capi partito. L’on.avv. Felice C. Besostri ha giocato l’ultima carta, quale elettore è membro dell’organo costituzionale Corpo elettorale, depositario della sovranità in una repubblica democratica parlamentare. “Il corpo elettorale ha il diritto costituzionale di votare con una legge conforme alla Costituzione – ha dichiarato l’on. Besostri – e l’unico giudice della costituzionalità delle leggi è la Corte Costituzionale”. L’on. Besostri ritiene ridicolo ancora più che assurdo che sulla costituzionalità della legge elettorale si debbano pronunciare organi espressi dalle Camere elette con la legge incostituzionale e composte da parlamentari, che hanno interesse diretto a conservare il loro posto con le prebende ed i privilegi connessi. “Alla fine del XVIII secolo fu famosa la frase pronunciata da un mugnaio prussiano di Potsdam in lite con il Kaiser: Ci sarà pure un giudice a Berlino!” ebbene – sottolinea l’on. Besostri: un giudice a Berlino c’era 200 anni fa, mentre ora non c’è un giudice a Roma”.

Milano, 4 luglio 2008