di Marco Travaglio.

Per fortuna i tedeschi hanno altro da fare che seguire il dibattito sulla presunta legge elettorale “tedesca” in discussione al Parlamento italiano. Altrimenti ci farebbero causa per danni e la vincerebbero a mani basse. Da tre giorni ci sgoliamo a spiegare a lorsignori che quella che chiamano tedesca è un Merdinellum tutto italiano che non ha eguali nel mondo. Neppure nel terzo. E che qualcuno, come i professori Azzariti e Besostri, sostiene essere incostituzionale. Ma, anche se non lo fosse, resterebbe comunque una porcata per tre motivi che ormai dovrebbero essere noti, almeno ai nostri lettori.

1) Il tedesco ha il voto doppio, che quindi può essere disgiunto (una croce sul candidato del collegio uninominale, un’altra sul simbolo del listino bloccato della circoscrizione proporzionale). Il Merdinellum ha un solo voto all inclusive al partito, che così decide chi far eleggere e chi no.

2) Il tedesco manda in Parlamento anzitutto gli eletti nell’uninominale e solo dopo, se resta posto, i nominati nel proporzionale. Il Merdinellum fa l’opposto, ripristinando i capilista bloccati, cioè nominati dai capi con l’elezione assicurata, anche se non c’è nessuno disposto a votarli, anche se in campagna elettorale vanno in ferie.

3) Il tedesco vieta le multicandidature-paracadute nel proporzionale. Il Merdinellum ne consente fino a tre, per salvare le chiappe ai sicuri trombati. Ieri i 5Stelle hanno recepito nei loro emendamenti le nostre osservazioni (largamente condivise dalla base, che sul blog aveva votato il tedesco, non il Merdinellum). Invece fra gli altri due contraenti dell’accordo elettorale, Pd e Forza Italia, non s’è mossa una foglia. Ora, diamo pure per scontato che da B. non ci sia da aspettarsi nulla di buono: a suo modo il Caimano è coerente, avendo sempre rivendicato il diritto-dovere di scegliersi personalmente i parlamentari a sua immagine e somiglianza, per poi telecomandarli a bacchetta. Ma il Pd sarebbe il “partito democratico”, ha anch’esso una base in subbuglio che vuol essere ascoltata, e non può cavarsela con il solito ricatto dei numeri (“mangiare questa minestra o saltare dalla finestra”) e il consueto alibi del compromesso intoccabile che rischia di saltare per colpa degli altri.

Siccome i 5Stelle chiedono di inserire il voto disgiunto, di vietare le multicandidature e di dare la precedenza agli eletti uninominali sui capilista bloccati, e addirittura invocano la preferenza al posto dei listini bloccati, le chiacchiere stanno a zero. Per approvare in Parlamento la vera legge tedesca, o migliorarla con la preferenza, basta e avanza che la votino il Pd e i 5Stelle.

A quel punto B. dovrà decidere se starci o sfilarsi, ma senza conseguenze. A meno che, si capisce, l’accordo sul Merdinellum faccia parte del nuovo Patto del Nazareno per il futuro governo Renzusconi. Ma giacché tutti negano che quel Patto esista, Renzi ha una splendida occasione per dimostrarlo: facendo proprio il tedesco autentico al posto del Merdinellum e approvandolo insieme al M5S. In caso contrario confermerà ai suoi elettori e a quelli di Forza Italia che lui e B. si sono già impegnati segretamente sulle loro teste a governare insieme nella prossima legislatura. E dovranno vedersela con loro, che non la prenderanno affatto bene.

Ieri abbiamo pubblicato un’antologia delle sparate di Grillo&C. contro il Parlamento dei nominati. Oggi facciamo altrettanto con quelle di Renzi&C.. Che non erano da meno, con l’aggravante di essere il partito di maggioranza relativa e l’autore materiale del Merdinellum. Sentite Renzi prima della cura. “I parlamentari vogliamo sceglierli noi con i voti, non farli decidere a Roma con gli inchini al potente di turno” (18-10-2010). “Occorre una legge elettorale per scegliere direttamente gli eletti” (3-4-11). “Il Porcellum è la peggior legge elettorale possibile perché i parlamentari sono nominati” (15-4-11). “Firmo per cancellare la vergogna del Porcellum, un meccanismo per cui non importa essere bravi o avere voti, basta essere fedeli e obbedienti al capo corrente e si va in Parlamento. La classe parlamentare è fatta di dirigenti cooptati, cioè messi lì per andare a fare i parlamentari tanto non c’è bisogno dei voti, perché i voti li prende la lista. Io credo che questo sistema non vada bene” (16.9.11). “La nuova legge elettorale consenta ai cittadini di scegliere i parlamentari in modo libero, come succede nei Comuni.

I partiti devono consentire alla gente di scegliersi le persone, perché un cittadino possa guardare in faccia i propri rappresentanti. Poi se fa bene lo conferma, se fa male lo manda a casa e magari i politici proveranno l’ebbrezza di tornare a lavorare, che non è un’esperienza mistica, la fanno tutti gli italiani e possono farla anche i politici che perdono le elezioni” (26-4-12). “Facciano quel che gli pare, purché lo facciano e a scegliere siano i cittadini” (1-10-12). “L’importante è dare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente, non necessariamente di incasellarsi in destra o sinistra. Comunque la pensi, puoi scegliere chi votare di volta in volta in base alla personalità di chi si candida, delle idee che esprime, del programma” (7-11-12). “Io sono affezionato all’idea di poter scegliere con le preferenze, ma mi va bene anche il collegio uninominale” (6.9.16). “Sono disponibile a togliere i capilista bloccati, non ho problemi a mettere la faccia per prendere i voti” (10.4.17). E poi, a ruota, seguivano tutti gli altri come un sol uomo. I Giachetti, i Richetti, i Migliore, gli Esposito: mai più nominati!

Tra oggi e domani vedremo come voteranno in commissione e capiremo se erano sinceri o bugiardi. Noi un’idea già ce l’abbiamo. Ma mai come questa volta speriamo di essere smentiti.

Fonte: Il Fatto Quotidiano