«La scelta a monte da compiere non è quella personale  di Pisapia se ricandidarsi per un secondo mandato, ma se nel  2016 si voterà per un Sindaco di Milano, che faccia anche il Sindaco Metropolitano, ovvero per 2 sindaci eletti direttamente dai cittadini : il Sindaco di Milano e il Sindaco Metropolitano. Teoricamente è possibile, perché lo prevede l’art. 1.22 della L. n.56/2014, ma a leggere bene è chiaro lo sfavore del legislatore, dell’ANCI e del suo Presidente per elezioni dirette. Un sindaco metropolitano eletto direttamente dovrebbe farlo del tutto gratuitamente perché non è prevista alcuna indennità e se andasse in porto la revisione costituzionale, approvata dal Senato, non potrebbe concorrere alla nomina a senatore. Assurdità di una legislazione che ha perso ogni professionalità, forse per l’esigenza di andare in fretta. Le Città metropolitane sono state costituzionalizzate nel 2001, eppure se ne sono dimenticati nella riforma del contenzioso elettorale del dlgs 104/2010 o nella legge sul riequilibro della rappresentanza di genere del 2012. Dunque se ci fosse l’auspicabile sdoppiamento tra Sindaco di Milano e Sindaco Metropolitano, cosa sceglierebbe Pisapia o il PD per il suo candidato in pectore?

2 è meglio di 1 diceva una pubblicità e uno per uno non fa male a nessuno. Per il momento il disinteresse di Pisapia per la Città Metropolitana è grande . Convocati i comizi elettorali si è estraniato dal procedimento fino al 28 settembre. Dopo la proclamazione degli eletti nel Consiglio metropolitano ha nominato in gran fretta un vice Sindaco Metropolitano, ovviamente del PD. Una scelta politica o una mossa furba? La Provincia lascia in eredità un buco finanziario e no rispettando il Patto di stabilità un pò di sanzioni. Se la Provincia non sarebbe stata in grado di far fronte alle sue competenze ordinaria, che si  farà con i nuovi maggiori compiti della Città Metropolitana? Meglio  tenersi lontani: l’Expo basta e avanza per non dormire bene la notte.

Felice C. Besostri